domenica 4 ottobre 2015

GIDEON LEVY: IL SANGUE DI UN ISRAELIANO E' PIU' ROSSO DI QUELLO DI UN PALESTINESE


4 ottobre 2015
 
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Sulla strada per Elon Moreh, nei pressi del bivio di Beit Furik, Naama e Eitam Henkin sono stati uccisi nella loro auto nella notte di giovedi davanti ai loro figli. E’ stato un crimine scioccante.

Sulla strada per Elon Moreh, nei pressi del bivio di Beit Furik, Ahmed Khatatbeh è stato colpito a morte nella sua auto un paio di giorni prima. Anche questo è stato un crimine scioccante.

Il sangue è rosso per tutti. La vendetta omicidio non è mai giustificata, ma il contesto non può essere ignorato. Entrambe le parti uccidono innocenti e non in parti uguali. Un giovane sordo è stato eliminato dai soldati con tre colpi alla schiena e altri al posto di blocco di Beit Furik a tarda notte in circostanze che sono ancora poco chiare.

La strada deserta di Elon Moreh invita all’ indignazione, il posto di blocco di Hawara è vicino: i segnali indicano solo gli insediamenti di Itamar e Elon Moreh. Le città palestinesi di Beit Furik e Beit Dajan – molto più antiche e più grandi degli insediamenti – sono sotto silenzio, come se non esistessero. E lo stesso vale per la maggior parte dei segnali stradali in Cisgiordania, nell’ apartheid segreta e istituzionalizzata che discrimina tra una persona e l’altra, tra una comunità e l’altra.

Gli Henkins sono stati uccisi a poche centinaia di metri da dove i soldati hanno ucciso Khatatbeh. Tornava da Nablus dopo aver acquistato vestiti per la festa Id al-Adha. Era sordo ed è morto in silenzio. Hanno sparato alla sua auto forse perché non ha sentito l’ordine di fermarsi. I militari hanno inoltre impedito a un’ambulanza la sua rimozione per circa un’ora ed i medici del Rafidia Hospital hanno detto che sarebbe stato possibile salvargli la vita se fosse stato subito ricoverato. Suo padre non sapeva nemmeno che suo figlio fosse stato ucciso. Era diventato sordo a causa di un ictus. L’ho visto la settimana scorsa che giaceva immobile nel letto, guardando i manifesti del figlio.

Il portavoce dell’ Unità del portavoce delle Forze di Difesa israeliane ha dichiarato che è stato ucciso perché rappresentava “un pericolo chiaro e presente” per i passanti civili. Per quanto si sa non c’erano civili al checkpoint di Beit Furik, al momento. Così la preoccupazione dell’esercito per il loro benessere è sconcertante, così come l’uccisione del giovane che non era mai stato arrestato ed è stato colpito anche dopo che essere stato già ferito, senza una spiegazione ragionevole.

Khatatbeh è morto tranquillamente. Nessuno in Israele ha mostrato alcun interesse per la sua morte, I titoli dei giornali non urlano, i battaglioni non sono accorsi, i villaggi non sono stati circondati e isolati.

Questo è anche quello che è successo quando la famiglia Dawabsheh fu bruciata nel sonno. Migliaia di soldati non sono accorsi negli avamposti vicini, non c’è stato alcun blocco agli insediamenti o blocchi di strade o irruzioni casa dopo casa, come è avvwenuto a Beit Furik.

Il messaggio è chiaro: il sangue palestinese è a buon mercato. Uccidere i Dawabshehs possono aver causato reazioni in Israele, ma le forze di sicurezza hanno agito come fanno di solito in questi casi e il risultato parla da sé.

Hadeel al-Hashlamoun è stata uccisa senza motivo. La catena di eventi che porta all’uccisione scandalosa della figlia del medico di Hebron, colpita 10 volte, è stata riportata in Haaretz da Amira Hass. Agli occhi della IDF era una terrorista e per la maggior parte degli israeliani meritava di morire. Il soldato che ha ucciso è stato sentito dire “Grazie a Dio!” La sua uccisione va anche ricordata ora.

Questo è il momento, quando molti israeliani sono in lutto per la Henkins, di citare le vittime palestinesi, i cui omicidi anche odiosi ed hanno lasciato orfani e lutto. Più di 20 civili palestinesi sono stati uccisi da soldati israeliani dall’inizio di questo anno relativamente tranquillo, quasi tutti senza alcun motivo. Il loro sangue deve gridare, la loro uccisione è anche la causa del sangue di Na’ama e Eitam Henkin, dobbiamo solo sperare che  solo Dio li vendicherà. In realtà, è meglio se non lo farà.

Gideon Levy : Is an Israeli’s Blood Redder Than a Palestinian’s?

LA FOLLIA DEGLI USA E DELLA NATO



Avvertimento al mondo:

la follia degli USA e della NATO


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DI PAUL CRAIG ROBERTS


Herbert E. Meyer, un pazzo che per un periodo aveva  occupato il ruolo di assistente speciale del direttore della CIA durante l’amministrazione Reagan, ha scritto un articolo invitando all’assassinio del presidente russo Vladimir Putin. Se dobbiamo “farlo uscire dal Cremlino con i piedi in avanti e un foro di proiettile nella nuca, non avremmo problemi”.
Come il folle Meyer spiega, il delirio che Washington ha diffuso nel mondo non ha limiti. Jose’ Manuel Barroso, messo alla presidenza della Commissione Europea come burattino degli USA, ha dissimulato la sua recente telefonata confidenziale con il presidente Putin dicendo ai media che Putin aveva lanciato la sua minaccia: “Se volessi, potrei prendermi Kiev in due settimane”.
Chiaramente, Putin non ha minacciato nessuno. Una minaccia non sarebbe coerente con l’intero approccio attendista di Putin alla minaccia strategica che Washington e i suoi burattini della NATO hanno mosso alla Russia in Ucraina. Il rappresentante permanente della Russia all’UE, Vladimir Chizhov, ha detto che se la menzogna di Barroso non verrà ritrattata, la Russia divulgherà la registrazione dell’intera conversazione.
Chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la disparità tra le forze russe ed ucraine sa più che bene che alla Russia servirebbero 14 ore e non 14 giorni per prendersi l’Ucraina. Basta ricordarsi cosa successe all’armata georgiana addestrata ed armata da USA e Israele quando Washington aveva piazzato i suoi bambolotti georgiani nell’Ossezia del sud. Le forze georgiane sono collassate sotto il contrattacco russo in 5 ore.
La bugia che la marionetta di Washington Barroso ha raccontato non è degna di una persona rispettabile. Ma dove in Europa c’è qualcuno di rispettabile al potere? Da nessuna parte. Le poche persone serie sono del tutto fuori dai centri di potere. Consideriamo il Segretario Generale della NATO, Anders Rasmussen. Era il Primo Ministro della Danimarca che ha capito che avrebbe potuto salire oltre diventando una marionetta degli USA. Come Primo Ministro aveva fortemente supportato l’invasione illegale dell’Iraq, dichiarando “sappiamo che Saddam Hussein possiede armi di distruzione di massa”. Ovviamente lo stolto non aveva idea di quello che stava dicendo e cosa poteva importare se l’Iraq avesse quelle armi o meno. Molte nazioni possiedono armamenti di quel tipo.
Secondo la regola che chi serve Washington fa carriera, Rasmussen ne ha fatta.

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Il problema del mettere in certe posizioni dei mentecatti è che essi rischierebbero il mondo per la loro carriera. Ora Rasmussen ha messo a rischio la sopravvivenza di tutta l’Europa Occidentale ed Orientale. Rasmussen ha annunciato la creazione di una forza speciale di attacco capace di operazioni lampo in Russia. Ciò che il burattino di Washington chiama “il piano di azione immediata” è giustificato come una risposta “all’atteggiamento aggressivo della Russia in Ucraina”.
La “forza d’attacco fulminea” di Rasmussen verrà spazzata via così come ogni capitale europea. Che tipo di idiota provoca in questo modo una superpotenza nucleare?
Rasmussen parla dell’ “atteggiamento aggressivo della Russia” ma non ne ha prova. La Russia se ne è stata in disparte mentre il governo marionetta di Kiev ha accerchiato e bombardato insediamenti civili, ospedali, scuole e lanciato una serie costante di bugie contro la Russia. La Russia ha respinto le richieste delle province ora indipendenti del sud e dell’est Ucraina, in passato territori russi, di venire nuovamente annesse. Come i lettori sanno, giudico la decisione di Putin un errore, ma gli eventi potrebbero dire che mi sbagliavo e per me va bene. Per ora, il fatto è che ogni atto di aggressione è una conseguenza del supporto di USA e UE ai nazisti di Kiev. Sono le milizie naziste ucraine ad attaccare i civili nei territori che appartenevano alla Russia. Molti militari ucraini hanno disertato a favore delle repubbliche indipendenti.

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Sì, nazisti. L’Ucraina dell’ovest è la dimora delle divisioni ucraine delle SS che combatterono al fianco di Hitler. Oggi le milizie organizzate dal Right Sector e altri partiti politici di destra indossano la divisa delle divisioni ucraine delle SS. Queste sono le persone che Washington e l’UE sostengono. Se i nazisti ucraini potessero vincere contro la Russia, e non possono, si rivolterebbero all’occidente, esattamente come l’ISIS, creato da Washington, e che Washington ha sguinzagliato contro Siria e Libia. Ora l’ISIS sta ricreando un medio oriente unito e Washington non sembra in grado di reagire.
William Binney, un ex ufficiale dell’NSA ha scritto alla cancelliera tedesca Angela Merkel avvertendola di difendersi dalle menzogne di Obama al prossimo summit della NATO in Galles. Gli ufficiali dell’intelligence statunitense avvertono la Merkel di ricordarsi delle “armi di distruzione di massa” irachene e di non farsi ingannare nuovamente, entrando stavolta in conflitto con la Russia.
La domanda è: chi rappresenta la Merkel? Washington o la Germania? Fino ad ora ha rappresentato Washington, non gli interessi dell’economia tedesca, non il popolo tedesco, non la Germania come nazione. Qui si può vedere una protesta a Dresda in cui una folla ostacola un discorso della Merkel gridandole “kriegstreiber” (guerrafondaia), “bugiarda” e “nessuna guerra contro la Russia”.



Il mio professore di dibattito all’università, che è diventato un alto ufficiale del Pentagono con il compito di terminare la guerra in Vietnam, in risposta alla mia domanda su come Washington faccia sempre fare all’Europa ciò che vuole ha detto “soldi, diamo loro soldi”. “Aiuti stranieri?” ho chiesto. “No, diamo ai politici europei un sacco di soldi. Loro sono in vendita. Noi li compriamo. Loro ci rendono conto”. Forse ciò spiega i 50 milioni di dollari guadagnati da Blair in un anno con il suo ufficio.

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I media occidentali, la più grande casa chiusa del mondo, agognano la guerra. Il consiglio editoriale del Washington post, un giornale-trofeo nelle mani del proprietario miliardario di Amazon.com, ha pubblicato un editoriale il 31 di Agosto che sbrodolava tutte le bugie di Washington (e del Post) su Putin.
Il proprietario di Amazon dovrebbe sapere come commercializzare prodotti su Internet, ma non ha speranza se si tratta di dirigere un giornale. I suoi editori al Post hanno reso il suo trofeo uno zimbello mondiale.
Qui ci sono le accuse senza senso mosse dagli editori che il miliardario ha messo a capo del suo quotidiano:
Putin, amaramente risentito per la perdita di potere dal collasso del blocco sovietico, ha “resuscitato la tirannia” della Grande Menzogna per ricostituire l’impero Russo. “Milizie ucraine sovvenzionate dai russi” sono responsabili dell’  abbattimento del volo malese a Luglio”. I “media controllati dal governo russo” hanno mentito e mistificato alla popolazione russa i responsabili dell’accaduto.
“In assenza di report liberi ed indipendenti, pochi Russi realizzano che soldati ed armamenti russi sono in azione in Ucraina dell’est, anche se (come in Crimea) mostrano uniformi e veicoli riportanti segni identificativi e targhe. Senza media liberi, i Russi sono abbandonati a difendersi da soli contro una tempesta di informazioni mendaci”.
“La Grande Bugia di Putin mostra come sia importante sostenere la stampa libera dove ne esiste una e sbocchi come Radio Free Europe che portano la verità a chi ne ha bisogno.”
Come ex editore del Wall Street Journal, posso dire con assoluta certezza che una propaganda di questo tipo, spacciata per editoriale sarebbe conseguita nell’immediato licenziamento di tutte le persone coinvolte. Nei miei giorni nello staff del Congresso, il Washington Post veniva considerato una risorsa della CIA. Ora è decaduto ben sotto quello status.
Ho visto molta propaganda nei media nella mia vita, ma questo editoriale è la ciliegina sulla torta. Mostra come o gli editorialisti siano degli ignoranti oppure completamente corrotti e come diano per scontato che i loro lettori siano completamente ignoranti. Se unità militari russe fossero in azione nell’Ucraina dell’est, la situazione sarebbe esattamente come dicono Alexander Zakharchenko e Dmitry Orlov. L’Ucraina non esisterebbe più. L’Ucraina sarebbe ancora una parte della Russia, come secoli prima che Washington sfruttasse il crollo dell’Unione Sovietica per separarla.
La domanda è: quando durerà la pazienza russa di fronte alle continue bugie e provocazioni dell’occidente? Non importa quanto la Russia si contenga, è accusata del peggio. Dunque, potrebbe anche reagire al peggio.
A che punto il governo russo deciderà che le menzogne di Washington, con quelle dei suoi bambolotti europei e dei media occidentali, rendono inutili gli sforzi della Russia di risolvere la situazione con la diplomazia e un comportamento non aggressivo? Dato che la Russia è continuamente falsamente accusata di invadere l’Ucraina, quando il governo russo deciderà che visto che la propaganda occidentale ha stabilito che la Russia ha invaso l’Ucraina, ha imposto sanzioni e installato nuove basi militari ai confini russi per la presunta invasione, potrebbe proseguire e sbarazzarsi del problema che Washington gli sta creando e invadere davvero?
Non c’è nulla che la NATO possa fare se la Russia decide che un’Ucraina nelle mani di Washington è una minaccia strategica troppo grande per i propri interessi e la reincorporasse dove già si era trovata per secoli. Qualsiasi forza d’intervento della NATO inizierebbe una guerra che non potrebbe vincere. La popolazione tedesca, memore delle conseguenze della guerra contro la Russia, ribalterebbe il governo burattino di Washington. La NATO e la UE crollerebbero se la Germania si staccasse dall’assurdo costrutto asservito agli interessi di Washington a spese dell’Europa.
Una volta che ciò accada, il mondo avrebbe pace. Ma non fino a quel momento.
Per coloro ai quali interessa capire come funziona il mondo della menzogna, il governo-burattino di Washington a Kiev attribuisce la sconfitta delle proprie forze militari nella repubblica di Donetsk alla presenza di militari russi nelle forze nemiche. Questa è la propaganda sfoggiata dagli Ucraini dell’ovest e dalle puttane della stampa occidentale [“presstitute” gioco di parole tra press-stampa e prostitute-prostituta NdT], un manipolo di prostitute che ripetono a pappagallo la propaganda senza alcun tipo di indagine. Kiev non può ricevere sovvenzioni dal FMI con cui pagare i suoi debiti ai creditori occidentali finchè l’Ucraina è in guerra. Quindi l’Ucraina dice all’FMI l’opposto: la Russia non ha attaccato l’Ucraina.
I media occidentali non si interessano ai fatti. Bastano le bugie. Solo le bugie.
Il Washington Post, il New York Times, la CNN, Fox “news”, Die Welt, la stampa francese, quella inglese, pregano in coro: “per favore Washington, dacci altre bugie sensazionali da sbandierare. La nostra circolazione ne ha bisogno. Chissenefrega della guerra e della razza umana, se in cambio possiamo avere stabilità finanziaria.”

Justin Raimondo avverte che Washington sta piantando i semi per una Terza Guerra Mondiale.
Paul Craig Roberts è un ex assistente segretario del Tesoro USA e Editore Associato del Wall Street Journal. How the economy was lost è ora disponibile da CounterPunch in formato elettronico. Il suo ultimo libro è How America was lost.

Fonte: www.counterpunch.org  Link
comedonchisciotte.org

giovedì 1 ottobre 2015

E' iniziata la guerra mediatica contro Putin

E' iniziata la guerra mediatica contro Putin
 
 
 di Diego Siragusa
 
Cosa sta accadendo sul palcoscenico internazionale che non avevamo visto prima? Sta accadendo che la Russia di Putin, fino a qualche anno fa defilata e passiva nel confronto diretto con gli Stati Uniti e i suoi alleati, ora alza la testa e va al contrattacco con determinazione e freddezza. Ormai era evidente che dalla caduta del muro di Berlino e dalla svendita dell'ex URSS operata da Boris Eltsin, gli USA avevano mano libera sulla scena mondiale. Qualche sciocco, che si fregia di essere un intellettuale, scrisse che quella era "la fine della storia" essendo scomparso l'antagonista storico del capitalismo ovvero il comunismo. Si pensò, all'epoca, che la NATO, dopo la dissoluzione del Patto di Varsavia, sarebbe diventata inutile e che una nuova epoca, fondata su un mondo unipolare, fosse ormai una realtà.
In verità, il comunismo non era stato debellato, era stata sconfitta una applicazione degenerata e fallimentare del socialismo. La prova di questo sta nel fatto che in altri paesi quella esperienza continua con forme diverse e che il bisogno di uguaglianza e di lotta alle ingiustizie non sarà mai sopito. L'esperienza cinese, pur contraddittoria, dovrebbe indurre certi maîtres à penser ad una maggiore cautela. La NATO, dunque, non scompare, paradossalmente, anzi si rafforza e attacca l'ex Yugoslavia dichiarando guerra alla Serbia e fomentando tutte le divisioni possibili per sgretolarla e portarla nell'orbita del Patto Atlantico. Esistono e si sono consolidate colossali menzogne sulla fine dell'ex Yugoslavia che solo pochi hanno il coraggio di riesaminare, denunciare e documentare, ma con scarsi risultati tra l'opinione pubblica. Intanto i paesi che facevano parte del blocco sovietico sono entrati a far parte della NATO che oggi è composta da 28 paesi che stanno tutti a ridosso della Russia.
 
La dirigenza russa attorno a Putin è stata costretta a rompere gli indugi e ad agire con fermezza dopo l'esplosione della crisi Ucraina col colpo di stato nazista che ha costretto il presidente legittimo Victor Yanukovich alla fuga e a riparare in Russia. Ormai esistono le prove che si è trattato di un complotto organizzato dagli USA e dai paesi europei della NATO per mettere le mani sulle risorse strategiche della Russia e dominarla per espandere i propri mercati a svantaggio dei popoli euroasiatici.
In questo contesto, il "Patto di Shangai" tra la Russia, la Cina, l'India, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan e Uzbekistan fu un modo per sfuggire ad un accerchiamento ormai palese sotto il profilo economico e militare.
Intanto in Medioriente, dopo l'aggressione americana all'Iraq di Saddam Hussein, avvenuta con falsi pretesti (le armi di distruzione di massa mai trovate), si delinea un disegno strategico che consiste nel capovolgere tutti i regimi arabi ostili o non amici di Israele. Ormai sappiamo che le cosiddette "primavere arabe" erano solo moti di piazza eterodiretti che utilizzavano un legittimo malcontento indirizzato non a creare regimi democratici ma solo governi amici degli Usa, di Israele e dell'Occidente. Nel 2011 tocca alla Siria. Le testimonianze sono concordi nel riferire che i primi scontri di piazza tra manifestanti e polizia evidenziavano la presenza di persone non siriane, che venivano da altri paesi parlanti un arabo con accento diverso. Molti di questi ricevevano una paga dai servizi segreti di paesi che ora hanno gettato la maschera e non nascondono più il loro ruolo sovversivo. Essi sono: Stati Uniti, Israele, Turchia, Inghilterra, Arabia Saudita, Qatar ed Emirati arabi. Dopo avere orchestrato la campagna falsa sull'uso di armi chimiche da parte dell'esercito del presidente siriano Assad, come pretesto per bombardare la Siria, gli USA hanno dovuto intensificare il loro sostegno alle organizzazioni terroristiche note come al Qaida, al Nusra e ribelli cosiddetti moderati nella speranza di rovesciare militarmente Assad ed imporre un governo gradito a Israele, agli USA e all'Occidente, azzerando, in questo modo, i termini della questione mediorientale e accantonando la soluzione della questione palestinese. E' impossibile capire la crisi del Medioriente senza il ruolo sovversivo e criminale di Israele e dei suoi servizi segreti. Oggi sappiamo con certezza che il terrorismo in Siria è stato promosso dagli USA per espressa ammissione della signora Hillary Clinton e di ex agenti della CIA. Vi sono documenti ed ammissioni degli osservatori dell'ONU che confermano la "fratellanza" tra soldati israeliani e terroristi islamici i cui feriti  vengono curati e assistiti ai confini della Siria con ambulanze e medici di pronto soccorso.
Gli strateghi del terrorismo, però, hanno sottovalutato il peso dell'alleanza tra la Siria e la Russia che ha fatto saltare i piani americani. Assad non è crollato, i terroristi dello stato islamico continuano la loro condotta barbarica e la distruzione del patrimonio culturale e archeologico della Siria praticamente indisturbati, si sono insediati nel Nord Africa, soprattutto in Libia, minacciano tutti i paesi a loro avversi avvertendo che sono in grado di infiltrarsi ovunque e uccidere indiscriminatamente. Questo è il risultato di disordine, barbarie e distruzione creato dagli USA e dall'Occidente senza eccezione alcuna.
Consapevoli che ormai la pianificazione del terrorismo in Siria è stata scoperta, gli USA cambiano tattica: dicono di sostenere i ribelli moderati e si impegnano a bombardare i militanti dello stato islamico ormai insostenibili e detestati da tutta l'opinione pubblica mondiale. Ma tra i ribelli moderati e i terroristi islamici vi è sempre stata osmosi, compenetrazione, spesso i primi hanno fornito armi sofisticate ai secondi ricevute dagli americani. Pochi giorni fa, agli USA, che hanno bombardato in Siria senza alcun mandato giuridicamente valido, si sono aggiunti i francesi che, senza alcuna autorizzazione da parte del rispettivo parlamento, si sono messi a bombardare i terroristi islamici motivandolo con una presunta "autodifesa". Dopo questi avvenimenti Putin rompe gli indugi e, dietro richiesta del governo siriano e col voto unanime del parlamento russo, autorizza i bombardamenti contro i terroristi e l'invio di tecnici, consiglieri militari e apparati logistici.
 
 
Ecco il primo falso: l'uso di una foto scattata 5 giorni prima
del bombardamento dei caccia russi
 
 
Curiosa la reazione americana dopo il primo bombardamento russo. Tutta la stampa asservita all'Occidente dichiara che sono stati colpiti civili, PRIMA DEL BOMBARDAMENTO STESSO, poi, dietro dichiarazione degli Stati Uniti, affermano che i russi hanno colpito i ribelli moderati "addestrati dalla CIA" invece dei terroristi islamici. Come dire: non dovevi colpire i miliziani addestrati da me, ma quelli dello stato islamico che io ho addestrato e finanziato ma che adesso non mi servono più perché sono diventati troppo pericolosi. Qual è la differenza tra i due fronti che combattono Assad? La Russia avrebbe dovuto fare uno sconto ai miliziani moderati? A questo si aggiunga il discorso di Obama dalla tribuna dell'ONU: un capolavoro di arroganza del capo di una grande potenza. "Sono d'accordo a sconfiggere lo stato islamico, anche con la collaborazione della Russia, ma il tiranno Assad se ne deve andare". Putin ha risposto con ammirevole saggezza richiamando, in primis, l'esempio della Libia dove fu deposto "illegalmente" un personaggio come Gheddafi facendo precipitare il paese nell'anarchia, nel disordine e nella guerra civile; in secundis, ha rammentato a Obama che spetta ai siriani decidere quale governo dare a se stessi e chi li dovrà governare. Rammento che Assad è stato eletto in seguito a regolari elezioni a cui ha partecipato l'opposizione. Questa è la situazione miserevole dello stato del DIRITTO INTERNAZIONALE  e questa è la condizione di stallo in cui si trova l'ONU diventata una organizzazione che sussurra auspici pacifici, paralizzata dai veti e dal ruolo imperiale degli USA e dei suoi alleati. Comincia, quindi, la guerra mediatica contro Putin della stampa occidentale, prona ai desideri dei propri governi e degli USA ma silenziosa e complice tutte le volte che la prima potenza imperiale agisce indisturbata e in spregio del diritto internazionale. Già si accalcano i mercenari della carta stampata e delle televisioni avvertendo il pubblico sui rischi della scelta di Putin di far entrare in combattimento i propri caccia. Sembra di essere tornati ai tempi della Guerra Fredda: quando un dissidente sovietico tossiva tutto il mondo scoppiava in lacrime, ma le notizie sui B 52 che bombardavano il Vietnam e causavano migliaia di vittime erano notizie lette con la stessa indifferenza usata per un bollettino meteorologico. Forse il peggio deve ancora arrivare. Teniamoci pronti.   Mala tempora currunt.... sentenziavano i latini.