di Anton Krylov
26 Febbraio 2016
Traduzione di Lorenzo Battisti per Marx21.it
Negli ultimi anni la Russia ha conosciuto diversi attacchi
mediatici da parte dell'occidente. Ma negli ultimi tempi, questi attacchi hanno
la strana tendenza a focalizzarsi sul fatto che la Russia dispone di un
importante arsenale di armi nucleari. È grande il rischio che la guerra
dell'informazione degeneri in un conflitto molto più pericoloso.
Nel romanzo di anticipazione SNUFF, di Victor Pélévine,
l'azione si svolge in un futuro post apocalittico dove, dopo una guerra
nucleare mondiale e una serie di conflitti locali, la popolazione della terra è
diventata un decimo. Quando i giovani eroi domandano come è avvenuta la
catastrofe, gli viene risposto che nel mondo di prima della guerra, le genti
confondevano troppo spesso i film con le notizie: “Di conseguenza, se in un
film un qualsiasi popolo veniva costantemente rappresentato come un manipolo di
assassini e degenerati, questa era in realtà una informazione. Ma la si faceva
passare per del cinema”. La guerra è cominciata dopo che certe persone “si sono
fatte un film su un altro paese, poi hanno immaginato che fossero informazioni,
quindi si sono messe in un grande stato di eccitazione e hanno cominciato a
bombardare questo paese”.
La prima del nuovo film della Bbc, La Storia di una guerra
nucleare iniziata dalla Russia, coincide questa volta con una dichiarazione del
Segretario Generale della Nato, Jens Stoltenberg, secondo la quale la Russia
avrebbe simulato un attacco nucleare contro la Svezia nel 103. Dov'è il film e
dove sono le notizie?
Annunciando che la Russia avrebbe studiato uno scenario di
attacco nucleare alla Svezia, Stoltenberg non ha spiegato perché dovrebbe
succedere una cosa simile. Tra la Russia e la Svezia non esistono conflitti
irrisolti. Secondo la dottrina militare della Federazione Russa, l'utilizzo
delle armi nucleari non è possibile che “in risposta all'utilizzazione contro
essa e/o contro i suoi alleati si armi nucleari o di altre armi di distruzione
di massa, così come nel caso di un'aggressione contro la Federazione Russa con
l'utilizzo di armi convenzionali, nel caso che l'esistenza stessa del paese
fosse minacciata”.
In primo luogo la Svezia non possiede armi di distruzione di
massa. Inoltre non è serio immaginare che le forze armate svedesi, che non
hanno combattuto da 202 anni, possano costituire una minaccia per l'esistenza
della Russia. E quand'anche si mettesse in dubbio la dottrina militare, e si
supponesse che la Russia potesse cominciare una guerra d'aggressione con delle
armi nucleari, basterebbe ragionare un minuto: perché rovinare una bomba
nucleare molto costosa per una Svezia praticamente inoffensiva, quando ci sono
un gran numero di obiettivi nel mondo contro i quali questa bomba potrebbe
essere utilizzata con maggior beneficio?
Così, nella narrazione di Stoltenberg la Russia è
rappresentata nei tratti di un malfattore demente nello stile del Sorge del
“quinto elemento”, il cui fine è di uccidere tutto il mondo prima di morire lui
stesso. Questo non ha niente a che vedere con la realtà, e il fatto che delle
persone con questa immagine della Russia occupino le più alte funzioni alla
Nato è senza dubbio inquietante dal punto di vista della sicurezza mondiale.
Il film della BBC, come si addice ad un'opera d'arte, è più
sfumato rispetto all'incubo apocalittico del Segretario Generale della Nato.
In questa realtà immaginaria, tutto comincia con una
“Primavera russa” in Lettonia: i russofoni locali si sollevano contro
l'oppressione della “nazione titolare”, gridando “Russia! Russia!”, la
folla comincia a cambiare le bandiere
sul Comune di Daugavpils e prende il controllo non solamente della città, ma
anche di altri agglomerati nell'est del paese, così come della zona di
frontiera con la Russia… Si sentono degli appelli per la conclusione di una
Unione Latgale-russa e per un referendum sul riconoscimento della “Repubblica
popolare di Latgale”.
Dopodiché la Russia invade la Lettonia, e dopo
l'intensificarsi del conflitto, lancia un attacco nucleare su una nave da
guerra britannica (ancora una volta bombe nucleari dispensate che vanno via
come il pane). Washington, che ha anch'esso perduto una nave da guerra, ignora
i consigli del governo britannico e lancia a sua volta un attacco nucleare su
un “obiettivo militare russo”, spingendo così la Gran Bretagna a una “guerra
nucleare su grande scala”.
Man mano che la tensione aumenta e che lo “scenario
catastrofe” si avvicina al suo apogeo, nel posto di comando si apprende che
Putin ha “ordinato” che il colpo nucleare successivo colpisca Londra. Dopo una
lunga riflessione, i britannici decidono alla fine di non rispondere. La storia
finisce così.
Così il film raggiunge tre obiettivi propagandistici.
Il primo – i cittadini russofoni della Lettonia sono
etichettati come una “pericolosa quinta colonna”, da cui ci si può aspettare in
ogni momento un'opposizione ai valori europei. Data la popolarità crescente del
Sindaco di Riga Nil Ouchakov, questa ipotesi rappresenta un attacco diretto
contro di lui e contro il suo partito “Armonia”.
A proposito dell'assurdità del film britannico,
l'ambasciatore della Russia in Lettonia Alexandr Veshnyakov, ex capo della
Commissione elettorale centrale, ha detto: “lavoro in Lettonia da 8 anni e non
conosco qui alcuna organizzazione separatista, in condizione per di più di
prendere il potere, addirittura in una città di frontiera (e nel film ce ne
sono 20). Qualsiasi esperto indipendente che conosca la situazione della
Lettonia ve lo confermerà. Questo scenario è totalmente artificioso e persegue
degli obiettivi politici. Innanzitutto condurre una guerra dell'informazione
per demonizzare la Russia. In secondo luogo, per giustificare le richieste dei
gruppi di pressione militari che mirano a quadruplicare le spese della Nato in
Europa. In terzo luogo, screditare tutte le forze politiche che, in Lettonia o
in Europa, considerano la Russia senza pregiudizi e adottano una posizione
pragmatica rispetto ad essa”.
Il secondo obiettivo – la Russia, come anche nel discorso di
Stoltenberg, viene dichiarata un paese irresponsabile, pronto all'utilizzo
della forza nucleare “così, tanto per fare”, senza riguardo per quello che
prevede la sua dottrina militare.
Infine, il terzo obiettivo propagandistico – i politici e i
militari britannici possono mostrarsi sotto una buona luce, del tipo: non
permetteremo la distruzione dell'umanità e la guerra mondiale nucleare.
Il film della BBC è del cinema che in realtà è informazione.
E il discorso del Segretario Generale della Nato è in realtà del cinema. Il
risultato congiunto è molto semplice: la Russia appare come uno stato
aggressivo irresponsabile, pronto a usare le armi nucleari alla minima
provocazione o anche senza di essa.
Non che queste menzogne dolgano molto – le idee occidentali
sulla Russia rappresentata come un orso, pronto a divorare qualsiasi cosa gli
passi vicino, hanno già molti anni. Il problema è che, conformemente al triste
pronostico di Pelevin, i politici occidentali si mettono in uno stato di
agitazione incredibile, e la minima provocazione (comprese quelle organizzate da
terzi) potrebbe avere delle conseguenze imprevedibili.
Se per esempio (proviamo a sognare alla maniera di
Stoltenberg e della BBC) un terrorista dello Stato Islamico facesse esplodere
nel centro di Stoccolma una “bomba sporca” e lasciasse sulla scena del crimine
una bandiera russa e una tessera di un agente del KGB, chi può garantire che
Washington, su richiesta di Stoccolma, non decida immediatamente un “colpo di
rappresaglia” contro “l'aggressiva Russia”? E in questo caso, in piena
conformità con la dottrina militare, la Russia non potrebbe non rispondere – e
questo sarebbe la fine della civiltà umana nella forma attuale.
Bruciando tra le fiamme dell'esplosione termonucleare, i
lavoratori della BBC non avranno il piacere di pensare al ruolo che avranno giocato
nella loro produzione televisiva con la demonizzazione della Russia.
Fonte: http://www.vzglyad.ru/politics/2016/2/4/792337.html
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