09 Febbraio 2016
di Maria Bezciastnaya
da “Svobodnaja Pressa” (SP), 7 febbraio 2016
Traduzione dal russo di Mauro Gemma
Continuiamo la nostra rassegna di opinioni di analisti russi
sulle principali questioni di politica internazionale. In questo caso alcuni di
loro analizzano le caratteristiche della nuova ondata di guerra psicologica imperialista
contro la Russia, scatenata soprattutto allo scopo di giustificare il blocco
delle trattative ginevrine per una soluzione negoziata del conflitto.
L'Occidente vuole interrompere a ogni costo la riuscita
offensiva delle forze russo-siriane
Il Segretario di Stato USA John Kerry ha accusato le forze
aeree russe, che stanno conducendo l'operazione militare in Siria,
dell'uccisione di donne e bambini. Secondo Kerry, gli americani sono in
possesso di “prove convincenti” che l'aviazione russa utilizza bombe sprovviste
di sistemi di precisione di guida, che provocano vittime tra i civili.
“Le bombe sono cadute su ospedali, in quartieri civili. E ci
sono stati casi, in cui mentre i soccorritori cercavano di raccogliere i feriti
dopo i bombardamenti, i bombardieri sono ritornati e li hanno bersagliati.
Questo deve finire! Non c'è ombra di dubbio”, così la CNN riprende la patetica
dichiarazione di Kerry.
Come di consueto, oltre al pathos delle sue parole, Kerry
non ha presentato alcuna prova delle sue affermazioni. Allo stesso tempo,
organizzazioni internazionali, come la “Croce Rossa” e “Medici senza frontiere”
non confermano le parole del Segretario di Stato. Ma è possibile ricordare che
in ottobre 2015 le forze americane avevano attaccato un ospedale di “medici
senza frontiere” in Afghanistan, e allora di prove ce ne furono a sufficienza.
Ma i militari si sono scusati, e l'incidente è stato chiuso. Il portavoce del
Ministero della Difesa della Federazione Russa Igor Konashenkov ha dichiarato
che, nonostante le dichiarazioni dei politici occidentali, non si sono
registrate perdite tra la popolazione civile in Siria e nessuna prova concreta
è stata presentata.
“Voglio richiamare la vostra attenzione sul fatto che i
colpi assestati dalla nostra aviazione in Siria hanno come obiettivo i
terroristi, ma solo dopo avere raccolto da diversi canali le opportune
informazioni. In caso di rischio per la vita dei civili colpi di questo tipo
non vengono assestati”,ha dichiarato Konashenkov.
Nonostante ciò, negli ultimi tempi le accuse alle forze
aeree russe di avere provocato la morte di civili si sono intensificate. Oltre
a Kerry il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha dichiarato che
l'operazione russa “mina gli sforzi per trovare una soluzione politica al
conflitto”. Con lo stesso spirito si esprime il capo del Pentagono Ashton
Carter, che contemporaneamente ha accolto con favore la notizia che l'Arabia
Saudita e la Turchia stanno discutendo sulla attuazione di un'operazione di
terra nella repubblica. Inoltre, anche gli europei hanno sostenuto
l'iniziativa, e il governo della Germania ha attribuito alla Russia la
responsabilità di procedere unilateralmente al cessate il fuoco. Non è
difficile individuare il legame tra le gravi accuse e i successi che l'esercito
siriano con il sostegno delle forze aeree russe sta ottenendo ultimamente.
Ricordiamo che questa settimana le forze governative, con il sostegno del
gruppo “Hezbollah”, sono state in grado di rompere il blocco di quasi tre anni
delle città sciite di Noubel e al-Zahra, nei pressi di Aleppo, insieme a una
serie di altri centri abitati.
Sullo sfondo di questi successi sono stati anche sospesi i
negoziati per un regolamento sulla Siria a Ginevra. Il successo delle
operazioni dell'esercito siriano, hanno presumibilmente prodotto un cambiamento
nella situazione. John Kerry nel suo discorso ha anche detto che le azioni
della Russia violano la risoluzione del Consiglio di Sicurezza dell'ONU per un
cessate il fuoco in Siria e ha chiesto la cessazione delle operazioni. “I russi
avevano proposto alcune iniziative costruttive riguardanti la possibilità di
cessare il fuoco in Siria. Ma se queste sono solo parole che si aggiungono a
parole, allo scopo di continuare i bombardamenti, non si arriverà a nulla”, -
ha dichiarato.
Allo stesso tempo, il rappresentante permanente della Russia
all'ONU, Vitaly Churkin, il giorno prima aveva dichiarato che la Russia non può
interrompere unilateralmente la propria operazione. “E i gruppi
dell'opposizione? Anche loro si fermerebbero? E che cosa intende fare la
coalizione guidata dagli Stati Uniti? Anch'essa si fermerebbe?” - ha chiesto il
rappresentante russo.
“Credo che nessuna prova concreta sia emersa dalla
dichiarazione di Kerry, - ritiene il professore della cattedra di Politica
russa della facoltà di politologia dell'Università Statale di Mosca (MGU),
Dottore in Scienze Politiche Andrey Manoylo. Il carattere stesso delle parole
non fornisce alcuna prova concreta, Si tratta della solita dichiarazione, che
non viene rilasciata per permettere la presenza di esperti e giuristi che
possano confermarla”.
SP: Perché queste accuse sono avanzate solo ora?
“E' evidente che ciò è collegato con i negoziati in corso a
Ginevra tra i membri dei diversi gruppi della cosiddetta opposizione siriana
moderata da un lato, e i rappresentanti del regime di Bashar al-Assad,
dall'altro. Ora si sta cercando di trovare un terreno comune di intesa per la
formazione di un governo di coalizione, come previsto dalla risoluzione del
Consiglio di Sicurezza dell'ONU. I colloqui sono condotti sotto la guida e la
mediazione del rappresentante del segretario generale dell'ONU Staffan de
Mistura. Tutte le ultime dichiarazioni dei politici, che prendono parte al
processo di regolamento in Siria, sono collegate all'esito di questi negoziati,
che si trovano nella fase iniziale.
Mentre la posizione del regime di Assad emerge chiaramente –
è stato tra i primi a concordare la formazione della delegazione e a mandarla a
Ginevra - da parte dell'opposizione siriana vediamo confusione e indecisione.
Sembrerebbe che tutti vogliano partecipare alla realizzazione della risoluzione
del Consiglio di Sicurezza. Ma a giudicare dalle dichiarazioni, che vengono
periodicamente rilasciate, e anche per il fatto che non è ancora chiaro chi
esattamente debba rappresentare gli interessi dell'opposizione a Ginevra, le
divergenze tra i diversi gruppi sembrano maggiori di quelle dell'opposizione
nel suo complesso e Bashar al-Assad.
Contemporaneamente a questo processo prosegue la riuscita
offensiva dell'esercito siriano in un certo numero di regioni, sono delineati
nuovi confini, Gli islamisti sono allontanati da centri abitati, in cui avevano
dominato praticamente per quattro anni. Inoltre, recentemente l'esercito
siriano ha lanciato un'offensiva nella provincia di Aleppo vicino al confine
siriano-turco. Il compito dei siriani consiste nell'assumerne il controllo e tagliare
le linee di rifornimento per i gruppi combattenti, che ora controllano una
parte significativa di Aleppo. Sena rifornimenti questi gruppi non
resisterebbero a lungo e potrebbero essere annientati. A quanto pare, ciò
inquieta gli Stati Uniti”.
SP: Perché?
“Il fatto è che ai colloqui di Ginevra anche la formazione
di un governo di coalizione è prevista entro sei mesi. I gruppi
dell'opposizione vi sarebbero rappresentati, in proporzione alla quantità di
popolazione presente sul territorio da loro controllato. Se l'esercito siriano
sostenuto dalle forze aeree russe avanzasse rapidamente sul territorio della
Siria, nel giro di quattro mesi questi gruppi si troverebbero a controllare tre
villaggi e due pozzi. E ci si pone così la legittima domanda: su quali basi
includere i rappresentanti di questi gruppi in un governo di coalizione?
E la maggior parte di questi gruppi ha già riconosciuto il
ruolo di guida dell'Occidente, e più precisamente degli Stati Uniti. Per
questo, gli americani temono che, grazie alle rapide e riuscite azioni delle
forze siriano-russe nel paese, presto non esisterà più una “opposizione
moderata”. In tal caso il governo di coalizione sarebbe formato esclusivamente
dai rappresentanti del regime di Assad.
Per questa ragione diversi politici occidentali hanno
iniziato ad accusare la Russia di tutti i mali immaginabili. Kerry tra questi
politici ovviamente rappresenta il peso massimo, ma non è il solo ad avere
fatto dichiarazioni di questo tono. Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg
recentemente ha rilasciato una dichiarazione simile, mentre il segretario della
difesa USA Ashton Carter è andato ancora oltre. Essi ora fanno a gara
nell'accennare al fatto che la Russia avrebbe commesso crimini di guerra sul
territorio della Siria. Ancora di recente, hanno affermato che sotto le bombe
russe sarebbero morti rappresentanti dell'opposizione siriana filo-occidentale.
Ma siccome, a quanto pare nei paesi occidentali la popolazione non simpatizza
per i combattenti siriani, sono passati a parlare di vittime tra le donne e i
bambini.
Tutto ciò viene fatto allo scopo di manipolare il processo
in corso a Ginevra, per pretendere dalla Russia che fermi la sua offensiva in
Siria, per conservare almeno lo status quo. Gli americani desiderano fortemente
estromettere la Russia dalla partecipazione all'attuazione della risoluzione
del Consiglio di Sicurezza. Infatti dopo la formazione di un governo di
coalizione si porrà la questione della convocazione di elezioni dal carattere
democratico. La Russia, secondo la risoluzione, è uno dei garanti della loro
correttezza e trasparenza. Gli americani pretendono di gestire da soli questo
processo perché, con la presenza della Russia, sarebbe più difficile manipolare
i risultati. E sanno che il regime di Bashar al-Assad, che gode del sostegno
della popolazione, si manterrebbe anche dopo le elezioni”.
SP: Perché Kerry chiede alla Russia un cessate il fuoco
unilaterale, prima che gli islamisti siano stati sconfitti?
“La cessazione del fuoco, che appare nel testo della
risoluzione del Consiglio di Sicurezza, si applica solo alla cosiddetta
opposizione siriana moderata, che è pronta a deporre le armi e a implementare
un processo politico pacifico, e alle truppe governative. Queste modalità non
si applicano alle organizzazioni apertamente terroristiche come “Jabhat
al-Nusra” e “Stato Islamico”. Ma, secondo la parte russa, la risoluzione non
riguarda neppure alcuni gruppi, in particolare “Jaish al-Islam” o “Fronte Islamico”, che sono
sostenuti con i soldi dell'Arabia Saudita.
Gli americani insistono sul fatto che il “Fronte Islamico”
sia costituito da moderati, ma la Russia esclude qualsiasi partecipazione di
costoro al processo di pace e li considera terroristi. Per un semplice motivo.
Il territorio, su cui i turkmeni e i turcomanni siriani hanno ucciso il nostro
pilota, era controllato dai reparti di combattenti di “Jaish al-Islam”. Dopo
questo episodio la Russia ha assestato un energico colpo di risposta,
incalzando questo raggruppamento. Quando Kerry afferma che la Russia non
interrompe le operazioni militari nonostante la risoluzione, prende in
considerazione non l'offensiva contro lo “Stato Islamico”, ma nei confronti dei
gruppi, che l'Occidente ritiene morbidi e immacolati”.
SP: E tuttavia, il segretario di Stato USA avanza tali
accuse?
“Kerry si muove come Colin Powell, che inscenò una farsa nel
Consiglio di Sicurezza dell'ONU con i campioni in provetta delle cosiddette
armi di distruzione di massa. Egli è un politico esperto e fa queste
dichiarazioni non allo scopo di convincere qualcuno, ma per fare impressione ed
esercitare pressione sia sulla Russia che sui suoi alleati politico-militari.
E' un pressing psicologico fortissimo, e in un pressing gli argomenti non sono
importanti, importante è la pressione. E quella che stanno esercitando Kerry,
Carter e Stoltenberg”.
Il Direttore del Centro di congiuntura strategica Ivan
Konovalov è d'accordo che queste accuse sono parte del meccanismo di pressione
politica e psicologica.
“Se ci fossero state le prove, sarebbero state già
presentate da tempo. Ma fino ad ora, nessuna organizzazione umanitaria, incluse
le Nazioni Unite, ha avviato indagini in merito a tali accuse, come avviene per
altri conflitti, ed ha confermato queste affermazioni. Inoltre, le forze aeree
russe usano armi di precisione, e non attuano bombardamenti a tappeto. Per
questo, le vittime civili su vasta scala, di cui parla Kerry, sono da
escludere”.
SP: Come si spiegano questi attacchi alla Russia?
“Ogni giorno arrivano segnalazioni di piccole vittorie delle
truppe siriane e dell'occupazione di nuovi centri abitati. L'avanzata è lenta,
ma prosegue. Considerando che le forze di cui dispone l'esercito siriano, sono
logorate da quattro anni di guerra, non può che essere diversamente da così. Ma
l'offensiva si sviluppa, e lo riconoscono anche quelli che hanno criticato la
presenza delle forze aeree russe in Siria. Ecco il perché di tali
dichiarazioni. Il loro obiettivo è quello di disorientare l'avversario e di
riprendere in qualche modo l'iniziativa. Tra l'altro, l'apparizione del film
della BBC sulla Terza Guerra Mondiali, che non è altro che un attacco esplicito
alla Russia, è parte di questa strategia dell'Occidente.
Per quanto riguarda la Siria, gli USA e i loro alleati sono
alla frenetica ricerca di una formula che permetta di liquidare la Russia, ma
utilizzando la nostra partecipazione a loro vantaggio. Essi sperano di
utilizzare i successi dell'operazione, per far si che in seguito l'opposizione e
i curdi facciano essi i conti con l'ISIS, spingendo la Russia fuori dal
processo politico della riformattazione del futuro del paese. Sul piano
militare gli americani si sono venuti a trovare in una situazione difficile.
Hanno scommesso sui curdi, che hanno visto nel ruolo di loro fanteria leggera.
Speravano che, con il sostegno americano, i curdi conquistassero Raqqa e
sottraessero l'iniziativa alla Russia.
Ma ciò non avviene, in parte perché gli Stati Uniti hanno
stretti rapporti con la Turchia, che considera terroriste le organizzazioni
curde e, con tali dichiarazioni cercano di spostare l'attenzione dai successi
della coalizione russo-siriana per concentrarla su qualcosa d'altro. Questa
tattica è stata più volte utilizzata dagli americani in altri conflitti
militari”.
Fonte: (Marx 21)
I contributi pubblicati in Marx21.it non sono
necessariamente sempre coincidenti con l'opinione della redazione
Nessun commento:
Posta un commento