Yahya Sinwar ovvero il tempo della rottura completa con la fase di Arafat
di Asaad Abu Khalil
Sabato 25 Maggio 2024
Così, una richiesta di arresto è stata emessa dalla Corte Penale Internazionale. Questa Corte ha equiparato il criminale alla vittima, chiedendo l'arresto di tre leader di Hamas in cambio di due soli funzionari israeliani. La Corte non ha osservato che esista un'occupazione o un genocidio. Si è limitato a prendere in considerazione le tecniche dei crimini di guerra, e le ha gettate contro le persone sotto occupazione così come sull'occupante (anche se con più riserve).
I media arabi sponsorizzati da Soros e dai governi occidentali ci hanno trovato un'occasione d'oro, e hanno pubblicato una foto di tre leader di Hamas con Netanyahu e il suo ministro della difesa. Questo è il modo in cui falsificano la coscienza araba in modo che gli arabi odino i leader della resistenza come odiano i leader del nemico genocida sionista. Vogliono demonizzare i leader della resistenza perché infastidiscono il nemico e disturbano l'alleanza occidentale pro genocidio.
Sinwar è il titolo del capitolo. Lo storico palestinese Walid Khalidi (che ha conosciuto i leader della resistenza palestinese da Haj Amin al-Husseini a Yasser Arafat) sostiene che il nome di Sinwar sarà immortalato più di tutti i suoi nemici israeliani e contemporanei arabi, e che come leader guerrigliero occuperà una posizione unica e in prima linea, superando tutti i suoi predecessori nel movimento di liberazione nazionale palestinese. Khalidi aggiunge giustamente che nei calcoli delle guerre asimmetriche sarà collocato in una posizione adiacente al generale Giab. Dice anche che ha trascorso i suoi anni in prigione pensando solo al destino della sua gente a Gaza
Non c'è bisogno di aspettare i libri di storia. Yahya Sinwar ha guadagnato una posizione di primo piano nella storia nazionale palestinese e nel movimento arabo antisionista. È già il primo simbolo della causa anche se venisse martirizzato oggi, domani o dopodomani. Sinwar, con la sua personalità e la sua leadership, ha già rotto con una fase che non si ripeterà: la fase della clownerie e del ridicolo incarnata da Yasser Arafat. Sinwar è l'antitesi di Arafat, così come Arafat non era l'antitesi di Shuqairi che lo ha preceduto nella leadership dell'OLP. Sinwar oggi, in termini di ascendenza, è allo stesso livello di Arafat dopo il 1967 e dopo la Battaglia di al-Karamah nel 1968.
Ogni fase dell'azione nazionale palestinese è stata il riflesso del clima arabo generale: la fase di Haj Amin non considerava i pericoli imminenti e si affidava ai regimi e agli eserciti arabi per salvare la Palestina. La fase di Arafat rifletteva il clima dei conflitti inter-arabi e delle faide tra leader dei regimi arabi, ed egli vi partecipò fortemente eccellendo nei salti e nelle acrobazie, rimanendo fedele fino all'invasione del Kuwait da parte di Saddam per obbedire poi alla volontà saudita (i documenti americani rilasciati non lasciano dubbi sul fatto che l'Arabia Saudita stesse intervenendo direttamente per volere americano al fine di imporre un approccio "moderato" ad Arafat, e per questo gli elargì denaro).
Arafat lanciò lo slogan di una " Palestina indipendente" solo contro coloro che, nei governi e nelle organizzazioni, si opposero a quel disastroso compromesso di Oslo con l'occupazione razzista e genocida.
Sinwar è quanto mai il prodotto di una fase differente. Ha vissuto la fase delle delusioni e delle sconfitte che portarono a Oslo.
Immaginate la vostra formazione politica comporsi osservando Bill Clinton emendare lo statuto dell'OLP, osservando Arafat preparargli lo scenario degli emendamenti da parte del Consiglio Nazionale Palestinese, e osservando lo statuto dell'OLP trasformarsi in un documento di resa.
Immaginate chi, nato con dignità fra il popolo palestinese, vede Arafat rinunciare ad una lotta durata decenni ed etichettarla persino come terrorista. Immaginate di vedere i nemici storici del vostro popolo scherzare con i leader della "resistenza" palestinese e scambiare con loro informazioni sulle intenzioni e i piani della vera resistenza?
Immaginate di assistere alla creazione dello slogan "coordinamento della sicurezza" tra l'autorità fantoccio di Oslo e l'esercito e l'intelligence del nemico occupante.
Sinwar e i suoi compagni hanno vissuto le uccisioni e le torture inflitte dall'Autorità di Ramallah ai militanti e ai combattenti della resistenza di Hamas, del Fronte Popolare e della Jihad Islamica. Sinwar aveva capito che la priorità dell'agenda di Oslo era proteggere l'occupazione dalla rabbia del popolo palestinese; che il finanziamento all'Autorità Palestinese
(Occidente e del Golfo arabo) era la ricompensa per una serie di comportamenti e compiti affidati all'Autorità dall'occupazione sionista, e che gli USA puniscono l'Autorità Palestinese se non esegue gli ordini dell'occupazione.
Arafat è stato assediato negli ultimi anni e ha usato l'Iran per tornare alle armi e preservare l'opzione della resistenza dopo aver consegnato lo statuto dell'OLP nelle mani dell'amministrazione USA affinché lo modificasse a piacimento e dopo aver condannato il "terrorismo", cioè dopo aver accettato di etichettare come terrorismo tutta la lotta del popolo palestinese in cambio dell'onore di sedersi con i funzionari americani.
Sinwar non era l'unico a vivere nelle prigioni del nemico sionista. Molti sono passati attraverso le prigioni nemiche, compresi i peggiori modelli palestinesi come Mohammed Dahlan e Jibril Rajoub. Sinwar ha studiato l'ebraico in prigione ed ha praticato il boicottaggio degli israeliani anche in prigione. È un uomo d'acciaio con una dignità forte come una roccia. Hamas dei tempi di al Sinwar non è più quello di prima. In cella pensava alla via di salvezza per il suo popolo. Ripulire i ranghi di Hamas e ripulire Gaza da informatori e spie. Tutti gli articoli su Sinwar in Occidente parlano della sua caccia alle spie e ai criminali a Gaza, per criticarlo mentre proprio per questo è stato apprezzato dal suo popolo e mentre proprio per questo è riuscito a proteggere la resistenza a Gaza dalle spie. È stato onorato dal suo popolo per aver inseguito e punito agenti, informatori e spie.
Hamas con lui si è allontanato dalla leadership del Qatar, e l'ascesa di Sinwar è stata il risultato della risoluzione del conflitto interno nel movimento tra due ali: un'ala che vuole legare il destino del movimento (e il destino della causa palestinese) al piano dei Fratelli Musulmani-Turchia-Qatar nel mondo arabo, e un'ala più vicina all'Iran che fa della liberazione della Palestina una priorità insieme al ritorno alla lotta armata, ma in un modo nuovo e diverso dal passato. La lotta armata ai tempi di Sinwar non piazza più bombe nei ristoranti o nei mercati israeliani. L'uomo ha studiato attentamente e meticolosamente il nemico israeliano e ha letto di lui. Questo fenomeno accomuna Nasrallah e Sinwar: entrambi gli uomini sono veri esperti di questioni israeliane. I leader delle fazioni palestinesi non erano esperti di affari israeliani. Arafat si affidò alla conoscenza di Mahmoud Abbas, un negazionista dell'Olocausto, per capire la società e lo stato di Israele. I leader delle altre organizzazioni erano più interessati a conoscere l'amministrazione USA che Israele. Il legame delle organizzazioni palestinesi con i vari regimi arabi e le loro agende (e i compiti assegnati loro dai loro governanti) le ha distratte dal concentrarsi su Israele. Hamas quand'era condotta da Khaled Meshaal è entrato nella guerra siriana e abbracciando in molti dei suoi aspetti il programma settario innescato dall'alleanza saudita-emiratina-israelo-statunitense per un unico scopo: minare la popolarità dei movimenti di resistenza nel mondo arabo.
Oggi giudichiamo Sinwar senza sapere molto di lui e della sua vita personale. Egli (come Arafat) è un asceta che trascende le gioie della vita ma, a differenza di Arafat, non usa la corruzione come mezzo di controllo, influenza e risolve i conflitti all'interno dell'organizzazione.
Impegnarsi nella resistenza palestinese in questo millennio non è più come in passato: lo spionaggio elettronico offre al nemico maggiori opportunità e possibilità di monitorare e perseguire i leader della resistenza per ucciderli. Coloro che oggi si impegnano nella resistenza sanno che le loro possibilità di sopravvivenza sono inferiori al cinquanta per cento. I leader della resistenza di oggi sanno che un singolo errore nel programma o nel corso quotidiano permette al nemico di prenderli di mira, come hanno fatto nel caso di Saleh al-Arouri.
I sionisti dopo sette mesi di combattimenti non sono riusciti a colpire i leader della resistenza. E' vero, il nemico si vanta costantemente di omicidi contro persone che descrive come leader, anche se non ne abbiamo mai sentito parlare prima. Somigliano molto agli annunci periodici dell'esercito USA che dichiara di aver ucciso "alti dirigenti" di al-Qaeda e dell'ISIS sebbene nessuno conosca i loro nomi. Un numero enorme di leader di spicco che forniscono all'occupazione statunitense l'eterna giustificazione per guerre e presenze militari in svariati paesi. Sappiamo che al-Qaeda aveva un solo leader, ma l'esercito USA vuole farci credere che al-Qaeda oggi abbia migliaia e migliaia di leader.
Il successo di Sinwar si basa su diversi elementi
🟥 In primo luogo: la completa segretezza nel reclutamento, nell'organizzazione e nel lavoro. Non c'è bisogno di mettersi in mostra o vantarsi alla maniera dell'OLP. Non c'è bisogno di innalzare le bandiere dell'organizzazione su edifici residenziali e uffici pubblici. Non sono necessarie scrivanie. La forma dell'organizzione non permette a tutti i membri di conoscere il lavoro degli altri. Sono tempi diversi da quelli dell'OLP. Un comandante militare di un'organizzazione palestinese, che è stato assassinato in Europa negli anni Ottanta, aveva l'abitudine di informare gli amici esterni all'organizzazione dei luoghi dove viaggiava.
Niente viaggi per Sinwar e Hassan Nasrallah. Si accontentano di una vita clandestina per mantenere in vita le loro organizzazioni. Riuscire a mantenere la segretezza nel luogo (Gaza) più affollato del mondo richiede ingegno e astuzia, tanto più che il coordinamento della sicurezza non si è fermato un attimo durante la guerra di sterminio a Gaza.
🟥 In secondo luogo: Enormi capacità di spionaggio. L'operazione "Diluvio di al-Aqsa" è, nella pianificazione e nella preparazione, più abile della guerra di Israele nel 1967, anche se paragonabile ad essa nell'elemento sorpresa. Nel 1967, la sorpresa non ci sarebbe stata se non ci fosse stata l'imprudenza dei regimi arabi che non si prepararono. Ebbero paura di iniziare la guerra, perché ingannati dagli USA i quali minacciarono che avrebbero ritenuto responsabili coloro che avessero avviato l'iniziativa.
🟥 In terzo luogo: L'attenzione totale rivolta al progetto di resistenza e al rifiuto di tutti i settarismi e particolarismi.
🟥 Quarto: Guidare stando in prima fila. Sinwar è stato un modello nel suo stile di vita e nel suo totale coinvolgimento nella resistenza da quando è stato liberato dalla prigionia.
🟥 Quinto: Un modo di parlare diretto e franco. Non ci sono canti vuoti e rivendicazioni eroiche.
🟥 Sesto: Questa volontà di ferro che non cede e non si indebolisce nonostante la guerra di sterminio che lo circonda. Le sue capacità negoziali lo hanno dimostrato. E' resistente sia in combattimento che in trattativa e non cede. In questo e in altri è davvero l'opposto di Yasser Arafat.
Questo è il motivo per cui Israele lo teme e tutte le parti dell'asse del genocidio occidentale sono alleate contro di lui. Macron aveva proposto all'inizio della guerra la formazione di un fronte globale per eliminarlo. Ma è impossibile.
Asaad Abu Khalil - Professore libanese Statunitense alla facoltà di scienze politiche presso la California State University
https://al-akhbar.com/Opinion/382330
Traduzione a cura di ParalleloPalestina
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