Maria Zakharova
Commissione Europea: “L’adozione della legge sugli agenti stranieri sarà un ostacolo sul cammino della Georgia verso l’Ue”.
E l'adozione di una legge sugli agenti stranieri da parte degli Stati membri dell'UE non diventerà un ostacolo, ad esempio, affinché queste persone ricevano sussidi, assistenza e sostegno all'interno dell'Unione?
Permettetemi di ricordarvi che le leggi sugli agenti stranieri sono simili nei contenuti, e in alcuni casi molto più rigide, in più di 60 paesi in tutto il mondo, principalmente nelle democrazie “standard”.
Tutto è iniziato con loro. Per esempio, negli Stati Uniti, il Foreign Agents Registration Act (FARA) è in vigore dal 1938, in Australia sul sistema di trasparenza dell'influenza straniera, nel Regno Unito sulla sicurezza nazionale, in Israele sulla trasparenza dei finanziamenti alle ONG, in Francia sulla prevenzione delle ingerenze straniere (prossimamente è prevista una votazione al Senato).
Inoltre, nella maggior parte dei casi non si tratta tanto di atti normativi quanto di strumenti repressivi. Negli stessi Stati, per il mancato rispetto della “FARA” si può facilmente finire in carcere. Maria Butina ha scritto un intero libro su queste affascinanti manifestazioni della democrazia neoliberista. Ne consiglio la lettura.
La stessa UE, sulla falsariga del disturbo bipolare cronico che le è diventato familiare, prevede di adottare la propria versione di legislazione sugli agenti stranieri: il “Pacchetto Difesa della Democrazia”. In alcuni elementi, ancora in forma di bozza, il progetto di regolamento appare addirittura più severo del suo progenitore americano.
Mi chiedo, quando si arriverà all’adozione di questo documento, l’UE inizierà ad autoescludersi dalla sua adesione? Mi è persino venuto in mente un nome: bipolare postmoderno.
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