Un gruppo di studenti delle scuole superiori israeliane ha inviato la seguente lettera al Primo Ministro Netanyahu, spiegando il loro rifiuto di servire nell'esercito. Lettera di rifiuto del 2014 degli obiettori di coscienza (''Shministim'')
''Noi, cittadini dello Stato di Israele, siamo stati designati per servire nell'esercito. Facciamo appello ai lettori di questa lettera affinchè mettano da parte ciò che è sempre stato dato per scontato e a riconsiderare le implicazioni del servizio militare. Noi, sottoscritti, intendiamo rifiutare di servire nell'esercito e la ragione principale di questo rifiuto è la nostra opposizione all'occupazione militare dei territori palestinesi. I palestinesi nei territori occupati vivono sotto il governo israeliano anche se non hanno scelto di farlo, e non possono fare appello ad alcun ricorso legale per modificare questo regime e i suoi processi decisionali. Questa situazione non è nè egualitaria nè giusta.
In questi territori sono violati i diritti umani e vengono commessi regolarmente atti definiti ai sensi del diritto internazionale come crimini di guerra: omicidi (extragiudiziali), la costruzione di insediamenti nei territori occupati, le detenzioni amministrative, torture, punizioni collettive e la ripartizione diseguale delle risorse, come l'elettricità e l'acqua. Ogni forma di servizio militare rafforza questo status quo e, pertanto, in conformità con la nostra coscienza, non possiamo prendere parte ad un sistema che perpetra i crimini sopra citati.
Il problema dell'esercito non inizia e finisce con il danno che infligge alla società palestinese. Si insidia anche nella vita quotidiana della società israeliana: modella il sistema educativo e le nostre opportunità di lavoro, favorendo il razzismo, la violenza e le discriminazioni etniche, nazionali e di genere.
Ci rifiutiamo di aiutare il sistema militare nella sua promozione e perpetuazione del dominio maschile. A nostro parere l'esercito favorisce un ideale maschile violento e militarista, secondo cui ''la forza è giusta''.
Questo ideale è dannoso per tutti soprattutto per quelli che non si adattano ad esso. Inoltre ci opponiamo alle strutture di potere oppressive, discriminatorie e di genere all'interno dell'esercito.
Ci rifiutiamo di abbandonare i nostri principi e valori per la semplice ragione di inserirci nella società. Il nostro rifiuto arriva dopo una considerevole riflessione, e la decisione spetta a noi.
Ci appelliamo ai nostri coetanei, a quelli attualmente in servizio nell'esercito e all'opinione pubblica israeliana in generale, a riconsiderare la loro posizione in merito all'occupazione, all'esercito, e al ruolo dei militari nella società civile. Crediamo nel potere e nella capacità dei civili di cambiare la realtà in meglio, con la creazione di una società più giusta ed equa. Il nostro rifiuto esprime questa convinzione''.
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