di Stefano Zecchinelli
9 febbraio 2017
fonte: L'Interferenza
La politica di Donald Trump è piena di contraddizioni, sembra quasi indecifrabile nel suo complesso; Trump rilascia una quantità enorme di dichiarazioni, non ha una ideologia politica ben precisa, mettendo gli analisti in grande imbarazzo. Le analisi che fino a qualche giorno fa sembravano definitive, adesso, sono già da riaggiornare. Per questa ragione è necessario seguirlo giornalmente mettendo da parte il tifo da stadio e prendendo in considerazione tutte le documentazioni serie che ci arrivano sotto mano.
Il giornalista francese Thierry Meyssan ritiene che il neoeletto presidente stia smantellando il sistema di potere nato dopo l’11 settembre del 2001, leggiamo: ‘’Trump è stato la prima personalità in tutto il mondo a contestare la versione ufficiale degli attentati dell’11 settembre; l’ha fatto il giorno stesso, alla televisione. Dopo aver ricordato che gli ingegneri che avevano costruito le Twin Tower ora lavoravano per lui, dichiarò su Canal 9 di New York che era impossibile che dei Boeing avessero potuto trapassare le strutture in acciaio degli edifici. Aggiunse anche che era altrettanto impossibile che dei Boeing avessero provocato il crollo delle torri: altri fattori dovevano essere intervenuti, al momento sconosciuti’’ 1. Meyssan tocca un punto centrale: negli Usa le garanzie costituzionali sono state abolite dal clan Bush, il ‘’popolo’’ è stato ingannato dalla propaganda di guerra dei neoconservatori e dei plutosionisti. Dove l’analisi di Meyssan si indebolisce? Basta continuare a leggere il suo interessante articolo: ‘’Innanzitutto, Trump s’è assicurato il controllo degli organi di sicurezza. Le prime tre nomine (il consigliere per la Sicurezza nazionale Michael Flynn, il segretario della Difesa James Mattis e il segretario per la Sicurezza interna John Kelly) sono altrettanti generali che hanno contestato il “governo di continuità” instaurato dal 2003. Ha poi riformato il Consiglio per la Sicurezza nazionale per escluderne il capo di stato-maggiore interarmi e il direttore della CIA’’. Non si può ignorare la continuità di Flynn e Mattis con le politiche di Bush, del resto Flynn considera l’Iran uno ‘’Stato terrorista creatore di Daesh’’ proprio come Luttwak e David Horowitz. Il generale Michael Flynn collabora con Russia Today ma, usando le parole di Julian Assange è ‘’un lupo travestito da agnello’’, che vorrebbe rafforzare militarmente Israele ed Arabia Saudita accerchiando l’Iran, ultimo Stato antimperialista musulmano. Domanda: come si può raggiungere una pacificazione con la Russia e nel mentre aggredire l’Iran?
Putin non può permettere la rottura dell’Asse Teheran-Mosca perché da vero anti-Gorbaciov vede il futuro della Russia nell’Unione Eurasiatica, cioè il nuovo blocco capitalistico emergente; un progetto da costruire nel lungo periodo mentre i neocon quasi sicuramente sopravviveranno a Trump. Il tycoon, terminato il mandato, verrà messo da parte mentre il sistema di potere che ha manovrato Reagan, Bush, Clinton ed Obama non si esaurirà nell’alternativa ‘’nazional-capitalistica’’. Questo lo statista del Cremlino ce l’ha ben presente; il ‘’capitalismo patriottico’’, usando una classificazione efficace di Jean Bricmont, ben presto mostrerà le sue crepe.
Uno dei maggiori esperti di politica statunitense, Paul Craig Roberts, scrive:
‘’L’Iran è un vasto Paese dotato di consistenti risorse energetiche. Ha una lunga storia di indipendenza e valore militare che affonda le radici nei tempi antichi. Oggi l’Iran è indispensabile alla Russia come zona cuscinetto per il jihadismo creato dagli USA che i neo-conservatori pianificano di esportare nelle aree musulmane della Federazione Russa. Di conseguenza, l’Iran è il più inadeguato degli obiettivi per Trump se spera di recuperare normali, non minacciose relazioni con la Russia. Eppure il suo “cane pazzo” capo del Pentagono, con noncuranza, fa minacciose dichiarazioni sostenendo che l’Iran è uno “Stato terrorista’’’’ 2
Chi è il ‘’cane pazzo’’ ? Si tratta del generale James Mattis il quale ha dichiarato che “l’Iran è l’unico grande stato sponsor del terrorismo nel mondo”. Una dichiarazione del tutto priva di ogni logica, ma lasciamo che sia sempre Paul Craig Roberts a rispondere: ‘’Tutti sanno che i terroristi musulmani sono una creazione del governo statunitense. Al Quaeda era stata creata dall’amministrazione Carter per contrapporre il jihadismo all’occupazione sovietica dell’Afghanistan. L’ISIS è stato creato dal regime Obama/Hillary per detronizzare Gheddafi in Libia e poi è stato spedito in Siria sempre dal regime Obama/Hillary per detronizzare Assad, come ha rivelato in TV il consulente per la sicurezza nazionale di Trump, il Gen. Flynn, già direttore della Defence Intelligence Agency. Anche gli assalti neo-nazisti alle repubbliche di Donetsk e Luhansk sono stati scatenati da Obama/Hillary per detronizzare il democraticamente eletto governo ucraino. Tutto il terrore ha a che fare con Washington e Israele’’. Domanda: Trump ha già perso la sua battaglia coi neoconservatori ammesso che l’abbia mai incominciata? Se così fosse l’analisi di Meyssan sarebbe del tutto errata mentre la ragione passa dalla parte di altri studiosi: Eva Golinger, James Petras e l’italiano Alberto Negri. Proprio Negri ha commentato positivamente le ‘’parole di fuoco’’ di Khamenei contro Trump:
‘’Il presidente americano Donald Trump – ha detto Khamenei – ha esibito «il vero volto» degli Stati Uniti, dimostrando le accuse iraniane di corruzione del governo americano. Questo è il primo intervento pubblico della Guida Suprema dopo che Trump è salito al potere sottolineando subito la sua posizione ostile a Teheran con l’imposizione di sanzioni in seguito al lancio di un missile balistico iraniano.
Finora a Trump avevano ribattuto il ministro degli Esteri Javad Zarif, il consigliere di Khamenei, Ali Akbar Velayati, e soprattutto il presidente Hassan Rohani che aveva definito il presidente Usa «un principiante della politica». Khamenei, che ha parlato in occasione di una cerimonia delle forze armate, non ha risparmiato neppure Obama che pure aveva sostenuto, anche se non attuato davvero, l’accordo del 2015. Khamenei è stato sarcastico: «Il nuovo presidente dice che l’Iran dovrebbe ringraziare Obama. Perché? Dovremmo ringraziarlo per aver creato l’Isis, per le guerre in Iraq e Siria o il supporto palese ai movimenti sediziosi in Iran nel 2009? È stato Obama che ha imposto sanzioni all’Iran con l’intento di paralizzarci ma non ha raggiunto l’obiettivo».’’ 3
Gli Usa dovrebbero risarcire l’Iran per i crimini commessi dal loro fantoccio Reza Pahlevi quindi ‘’il lupo travestito da agnello’’ Obama si è rivelato della stessa risma di uomini di destra come Nixon e Reagan. Negli Usa ‘’destra’’ e ‘’sinistra’’ sono mere declinazioni della ideologia imperialistica: su quale spalla la borghesia poggia il suo fucile?
Thierry Meyssan prima di definire Trump ‘’l’uomo che smantellerà le strutture dell’imperialismo’’ dovrebbe rispondere a queste tre domande:
Come può sconfiggere Donald Trump il complesso militar-industriale se nei confronti di Edward Snowden ha le stesse identiche posizioni di Hillary Clinton? Lo spionaggio – anche nei suoi confronti – è una delle armi più velenose della CIA. Domanda: che tipo di compromesso intende fare con la NSA?
Trump è un ultra-sionista convinto. La lotta al wahabismo – di cui Flynn sa ben poco – dovrebbe accompagnarsi con l’opposizione alle politiche neocolonialiste israeliane. Trump intende, per davvero, assecondare gli sproloqui bellici di Netanyahu?
Non si può fare una politica keynesiana interna schiacciando le minoranze etniche e calpestando gli accordi in materia ambientale. Domanda: Trump è un paleoconservatore oppure un neoliberista?
I sostenitori di Trump in quanto candidato ‘’progressista’’ – Israel Shamir, Thierry Meyssan ed altri – dovrebbero, coerentemente, rispondere a queste domande.
http://www.voltairenet.org/article195218.html
http://comedonchisciotte.org/lamministrazione-trump-e-gia-fuori-combattimento/
https://www.facebook.com/alberto.negri.9469/posts/646458738872363
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