di Stefano Zecchinelli
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Il giornalismo italiano sembra aver toccato il fondo: i giornali liberali – da La Repubblica al Fatto Quotidiano – demonizzano la Russia al pari di quanto faceva Goebbels ai tempi dell’Operazione Barbarossa; la destra ultrasionista segue come un mulo gli sproloqui bellici di Israele, di Netanyahu e dei coloni. Il Foglio si è reso protagonista, proprio qualche giorno fa, di una pagina alquanto vergognosa di propaganda pro-Israele.
L’editorialista Giulio Meotti ‘’se la prende con il colloquio tra la Presidente della Camera Boldrini con l’ambasciatrice palestinese in Italia, Mai Akaila, e con due noti rappresentanti dei palestinesi in Italia. Obiettivo di questa strategia è negare anche nel nostro paese qualsiasi agibilità o riconoscimento dell’esistenza della questione palestinese e dell’oppressione israeliana intimidendo le istituzioni italiane ad ogni livello – dai comuni alle università, dal Parlamento alle redazioni – per impedire iniziative, colloqui, informazioni sulla causa palestinese. Una strategia che provoca qualche problema – quando incontra codardia o peggio ancora complicità – ma che diventa evanescente se incontra resistenza e coerenza’’ 1. Meotti, che vorrebbe cancellare la Palestina dal dibattito pubblico, attacca due stimati dirigenti palestinesi come Bassam Saleh e Yousef Salman a cui va la nostra piena solidarietà. Cosa fa Meotti? Riporta alcune frasi di Yousef Salman presenti nel suo profilo facebook. Leggiamo: “Il nazifascismo è stato sconfitto dagli uomini e dalla storia, anche il sionismo lo sarà…”, si legge il 13 marzo. “I sionisti ormai si sentono i padroni del mondo, onnipotente, lo stesso sentimento che ebbero i nazisti”, in data 27 febbraio.
Per Meotti questo è antisemitismo quando Yousef Salman ha sempre fatto riferimento all’ideologia sionista, all’imperialismo israeliano ed all’occupazione illegittima dei coloni ma mai al popolo ebraico. La malafede del Foglio è evidente. Ma cosa succede se a fare il raffronto fra sionismo e nazismo sono i reduci della Shoah? Il giornalista Alan Hart ricorda, con la solita eloquenza, la sua corrispondenza con Hajo G. Meyer:
’Nel suo libro An Ethical Tradition Betrayed, The End of Judaism, (Una Tradizione Etica Tradita: La Fine del Giudaismo), pubblicato nel 2007, il Dr. Hajo G. Meyer, un superstite dell’Olocausto nazista e di Auschwitz, paragonava le politiche di Israele alle prime fasi della persecuzione nazista degli ebrei in Germania
Ho il privilegio di intrattenere un rapporto di amicizia con Hajo Meyer e poco fa parlavamo insieme per commentare quanto succede in Gaza. Alla luce di ciò che l’esercito israeliano sta attualmente commettendo in Gaza, ho chiesto al mio amico se avesse ancora riserve nel tracciare quel parallelo – tra le politiche di Israele e quelle naziste. Mi ha risposto questo: “Diventa sempre più arduo evitare di riconoscere tale parallelo”. E ha concluso dicendo che era giunto il momento di dare ai sionisti israeliani radicali, e a coloro che eseguono i loro ordini, la definizione di “Nazisti”.’’ 2
Per Alan Hart e Hajo G. Meyer la destra sionista è nazista, mentre per il grande giornalista di Haaretz, Gideon Levy, Israele non è propriamente fascista o nazista ‘’tuttavia è un membro della stessa famiglia terribile, la famiglia degli stati del male. Si tratta di una analisi deprimente e brillante’’ 3. Lo storico Ilan Pappe ha parlato di ‘’colonialismo d’insediamento’’, documentando la negazione della libertà accademica in Israele. Meotti, invece di rincretinirsi con l’hasbara della lobby sionista, avrebbe fatto meglio ad occupare il suo tempo con letture più sane e meno inquietanti.
Le letture di Meotti devono essere state per forza di cose inquietanti dato che, anni fa, questo pubblicista ( all’epoca blogger ) paragonava Darwin ad Hitler fino a quando, un bel giorno, il giovane giornalista non scoprì l’hasbara. Miguel Martinez ha raccolto qualcuna delle sue perle:
“Gli ebrei vengono espulsi dalle università europee proprio come negli anni Trenta”; il “mondo dell’arte contemporanea è diventato la casa degli odiatori di Israele“; Israele è uno stato di persone felici; la Germania è “marcia” di antisemitismo; la Chiesa cattolica “demonizza Israele”; “gli ebrei vengono espulsi dalle università europee proprio come negli anni Trenta”; ; Israele è uno stato di persone felici; la Chiesa cattolica “demonizza Israele”; Rachel Corrie ha avuto quello che si meritava; il Vaticano è pieno di “odiatori di ebrei”; gli ecologisti sono antisemiti; il mondo “tollera l’assassinio di bambini ebrei“; la Chiesa d’Inghilterra “odia profondamente gli ebrei“; i soldati israeliani che hanno partecipato all’espulsione dei coloni ebrei da Gaza soffrono di “danni psicologici”; le Chiese statunitensi sono “contro gli ebrei”; “l’Europa non perdonerà mai gli ebrei per Auschwitz“, qualunque cosa possa significare; l’Europa e le Nazioni Unite “finanziano la promozione dell’hitlerismo nel mondo arabo“; il Vaticano è pieno di “odiatori di ebrei”; il mondo “tollera l’assassinio di bambini ebrei“4 (da http://kelebeklerblog.com/2012/05/25/giulio-meotti-inventa-il-plagio-su-scala-industriale/ )
Domanda: come può il signor Meotti non provare vergogna per aver scritto certe cose?
Foto: il volto di Rachel Corrie dopo che la giovane attivista è stata travolta da un bulldozer israeliano
Oltre alle letture mancate di Noam Chomsky e Edward Said, Meotti, certamente, non ha la più pallida idea di chi fosse Israel Shahak il quale era solito dire: ‘’i nazisti mi hanno fatto provare la paura d’essere ebreo; Israele mi ha fatto provare la vergogna d’essere ebreo’’. Domanda: Meotti proverà mai la vergogna di essere sionista? Ne dubito fortemente, come sono certo che Il Foglio vada ben fiero di editorialisti tanto incolti quanto intellettualmente disonesti. Israele è uno Stato del male ed Il Foglio è uno dei suoi megafoni.
Riporto, in coda all’articolo, il comunicato del Comitato “Con la Palestina nel cuore” appena pubblicato nel profilo facebook di Yousef Salman a cui rinnoviamo la nostra stima e la nostra solidarietà.
Solidarietà all’ambasciatrice dello Stato di Palestina, sostegno incondizionato a chi lotta per la causa palestinese
Il comitato “Con la Palestina nel cuore” esprime totale solidarietà a Sua Eccellenza l’ambasciatrice dello Stato di Palestina, dottoressa Mai Alkaila, e ai compagni e fratelli Yousef Salman e Bassam Saleh, calunniati e offesi da un ignobile articolo pubblicato ieri, giovedì 13 aprile, suI Foglio, a firma Giulio Meotti.
L’ignoranza della storia e la volontà di servire gli interessi forti (cioè quelli dello Stato sionista) fanno dimenticare ogni etica giornalistica. Il “giornalista” del Foglio, irritato a causa dell’incontro tra la Presidente della Camera Boldrini e la dottoressa Alkaila, non potendo contestare il diritto dell’ambasciatrice di stabilire relazioni con le istituzioni italiane, si riduce a raccattare qua e là dai profili Facebook frasi estrapolate dal contesto, interpretate nientemeno che come “invocazione a sradicare Israele”. Nessuna remora nell’attaccare la stessa ambasciatrice per aver commemorato tre capi fondatori di Al Fatah assassinati da Israele in Libano e nell’equiparare, in conclusione, a “macellai” tre politici che sono legittimamente impegnati nella giusta rivendicazione dei diritti del loro popolo e del loro paese. Vergogna! A essere macellati senza pietà e senza ragione sono, ogni giorno, i giovani e le giovani palestinesi, a essere minacciato di cancellazione dalla faccia della terra è il popolo palestinese, sottoposto a occupazione, embargo, imprigionamento e apartheid nella sua terra.
Nell’assicurare all’ambasciatrice e ai nostri compagni e fratelli Yousef e Bassam tutto il nostro appoggio e sostegno, li invitiamo a proseguire nel loro lavoro con determinazione ancora maggiore.
Comitato “Con la Palestina nel cuore”
Roma 14 aprile 2017
Roma 14 aprile 2017
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