da “Avante!”, Settimanale del Partito Comunista Portoghese
Traduzione di Marx21.it
Quale analisi della fase attuale sviluppa il PCV?
Per il PCV, l'attuale fase è quella della lotta per la liberazione nazionale. Riconosciamo i grandi progressi sociali e politici realizzati negli ultimi 19 anni, a cui ha dato impulso soprattutto il Comandante Chávez, ma non concordiamo sul fatto che si stia costruendo il socialismo. Uno dei nostri slogan è “difendere ciò che si è conquistato”, ma comprendiamo che il processo debba creare le condizione per avanzare verso un'altra fase, il socialismo. La questione dell'avanguardia è essenziale, e per questo abbiamo creato il Fronte Popolare Antimperialista e Antifascista.
Chi ne fa parte?
Ne fanno parte il PCV e la maggioranza dei partiti del Blocco Bolivariano, senza il PSUV. Abbiamo incluso in questo processo i settori antimperialisti e ora anche quelli antifascisti, poiché l'apparizione di organizzazioni paramilitari fasciste e partiti politici fascisti è un fenomeno nuovo in Venezuela. Nella costituzione del fronte, l'unione civico-militare assume un ruolo importante. Diversi milioni di persone – operai, lavoratori – difendono questo processo, come pure un ampio settore delle forze armate. L'imperialismo ha cercato di dividerci e non ci è riuscito. E' un fenomeno speciale in Venezuela.
Questo fronte ha un'espressione elettorale?
Ha un'espressione tattica, elettorale, e strategica, di lotta per trasformazioni profonde. Viviamo una lotta elettorale continua, a cui il PCV partecipa in quanto essa rappresenta un modo per accumulare le forze per la lotta rivoluzionaria. Nel caso dell'Assemblea Nazionale Costituente, eletta il 30 luglio, il Partito è attivo dentro e fuori di essa, difendendo le sue proposte. Abbiamo promosso una grande marcia delle organizzazioni sindacali di classe fino all'Assemblea per presentare formalmente le rivendicazioni del settore. Faremo lo stesso con le donne, la gioventù, i contadini... Dobbiamo superare la grande debolezza che esiste nel processo politico venezuelano, che è rappresentata dal basso livello di organizzazione della classe operaia.
A che cosa si deve questa fragilità?
Negli anni 80 e 90, quando fu installato in Venezuela il sistema neoliberale, il movimento sindacale e studentesco furono duramente colpiti, attraverso la corruzione dei dirigenti e la repressione delle proteste. Per questo, quando Chávez ha dato inizio al movimento erano assenti la classe operaia e il movimento studentesco organizzati... Il PCV è molto impegnato nella costruzione e nel rafforzamento di questi movimenti, dal momento che non è possibile parlare di socialismo senza la classe operaia e la sua organizzazione.
Le tue impressioni sulla Festa di Avante!?
Ritorniamo rafforzati dalla Festa di Avante! Per trasmettere questa esperienza rivoluzionaria e incorporarla nelle nostre lotte in Venezuela. Ringraziamo la solidarietà del popolo portoghese, del PCP e della Festa di Avante! al processo politico venezuelano. Ne abbiamo bisogno! Siamo certi che la lotta continuerà, indipendentemente dalle difficoltà. Senza illusioni piccolo-borghesi, ma con la convinzione rivoluzionaria che il socialismo è l'unico modo per superare l'ingiustizia e le piaghe sociali del capitalismo e certi che non esiste un modello di socialismo. Dobbiamo imparare dalle esperienze degli altri.
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