lunedì 4 gennaio 2016

ISRAELE ASSUME LA DIREZIONE DE "LA STAMPA"



di Mario Dai Boschi

Con le congratulazioni dell'incredibile Associazione Italia - Israele di Torino (www.informazionecorretta.com), dal 1 gennaio 2016 Maurizio Molinari è il nuovo direttore de La Stampa. 
Romano, classe 1964, ha studiato a Oxford e all'università ebraica di Gerusalemme. Già collaboratore di quotidiani e periodici di destra (Il Tempo, Il Foglio, Panorama). 
Il suo primo libro, Ebrei d'Italia: un problema di identità (1870 - 1938), edito nel 1991, contiene tra l'altro alcuni riferimenti all'appoggio di Mussolini al sionismo e alle simpatie di alcuni ebrei italiani per il fascismo, due temi che meriterebbero ulteriori approfondimenti all'avvicinarsi del Giorno della Memoria. 
Gli ultimi due libri di Molinari, usciti nel 2015 mentre era corrispondente della Stampa da Gerusalemme, sono guarda un pò intitolati Il Califfato del Terrore e Jihad. Guerra all'Occidente, editi da Rizzoli.

Insomma c'è da scommettere che sotto la direzione dell'ultrasionista Molinari La Stampa diventerà ancor di più il megafono del partito della guerra e dello scontro di civiltà, una specie di versione internazionale del già noto giornale locale Torino Cronaca.

E le avvisaglie ci sono tutte! Il 2 gennaio nell'autopresentazione in prima pagina lo stesso direttore cita il legame tra Technion di Haifa e Politecnico di Torino come esempio di nuove opportunità per il futuro. Il 3 gennaio La Stampa ospita in prima pagina un' "analisi" sul "terrorismo islamico" nei Balcani del fanatico Mordechai Kedar, dell'Università Bar Ilan di Tel Aviv, anche collaboratore di Informazione Corretta, uno che l'anno scorso disse a un programma radiofonico: “L’unica cosa che può far desistere i terroristi come quelli che hanno rapito e ucciso Gilad Shaar, Naftali Fraenkel ed Eyal Yifrah, è la consapevolezza che le loro sorelle e le loro madri verranno stuprate". e durante i massacri a Gaza scrisse: "...non dobbiamo giungere a un accordo con Gaza. La sola cosa che può portare tranquillità a Gaza è la paura basata sulla certezza che a ogni provocazione – e non importa quale sia l’Organizzazione che esegue la provocazione – sarà risposto con una risposta non proporzionata. L’idea di rimuovere il blocco marittimo non dovrebbe nemmeno essere presa in considerazione, e certamente non quella di un aeroporto. Israele può continuare a vendere a Gaza cibo, acqua, medicine, benzina ed elettricità per evitare una tragedia umanitaria". 

Chissà se Molinari e i suoi padroni sionisti si accorgono di scherzare col fuoco...perchè, dopo secoli di predominio dei "bianchi", col volgere del Millennio lo scontro di civiltà da loro tanto cercato potrebbero anche perderlo!

Per quanto riguarda il campo della pace, poichè la gente non è così stupida da farsi condizionare da quello che legge sulla carta stampata, tutto sommato un taglio così volgarmente bellicista può favorire chi si impegna per la mobilitazione contro la guerra, per il boicottaggio di Israele, per una pace giusta in Medioriente. 
Come ha detto Moni Ovadia, "Israele sarà distrutta non dagli arabi ma dai suoi governanti"..

Nessun commento:

Posta un commento