04 Febbraio 2016
di Luis Manuel Arce*
da www.prensa-latina.cu
Traduzione di Marx21.it
Il presidente Barack Obama continua a muoversi in base alla
Dottrina Wolfowitz, avviata nel 1992 e conservata negli anni dai suoi
iniziatori George Bush padre e figlio, il cui obiettivo è sostenere con la
forza un mondo unipolare guidato dagli Stati Uniti e impedire l'ascesa di
potenze rivali.
Molto di quanto si è fatto dai tempi dell'invasione
dell'Afghanistan e dell'Iraq, inclusi i colpi di Stato in luoghi così
differenti come l'Ucraina e l'Honduras, o su questioni tanto apparentemente
lontane dall'assunto militare come l'estrazione di petrolio, con lo scisto
bituminoso utilizzato per farne collassare il mercato, è costituito da azioni
premeditate suggerite da questa dottrina.
Questo pensiero neo-conservatore elaborato da un gruppo di
ideologi del sistema e apparso qualche mese dopo la scomparsa dell'Unione
Sovietica e del campo socialista europeo, mira al consolidamento di un potere
unilaterale concentrato a Washington. Wolfowitz, legato per 30 anni al Pentagono, afferma senza
enfasi:
“Il nostro primo obiettivo è impedire il risorgere di un
nuovo rivale che rappresenti una minaccia simile a quella che si presentava
precedentemente con l'Unione Sovietica, sia sul territorio della ex URSS che in
qualsiasi altro luogo. Questa è la base della nostra nuova strategia di difesa
regionale e richiede il nostro sforzo per evitare che una potenza ostile domini
una regione le cui risorse, sotto un controllo consolidato, siano sufficienti a
generare energia globale”. Naturalmente ci si riferisce all'Oriente.
Da allora, sotto la bandiera dei Bush, questo pensiero è
diventato il manifesto dell'establishment statunitense, ed è stato messo in
pratica fino a quando non gli è tremata la mano da Dick Cheney, allora
Segretario della Difesa, ed è stato proseguito e mantenuto dai suoi successori
al Pentagono e al Dipartimento di Stato, secondo l'autorevole analista politico
statunitense Paul Craig Roberts.
La sua essenza è stata esposta poco tempo fa dal giornalista
nordamericano seguace di questa ideologia Charles Krauthammer nel Washington
Post, dove ha scritto:
“Abbiamo un potere globale schiacciante. La storia ci ha
designato come i custodi del sistema internazionale. Quando l'Unione Sovietica
fu smembrata, nacque qualcosa di nuovo, di completamente nuovo, un mondo
unipolare dominato da una superpotenza unica senza alcun rivale e con una
proiezione decisiva in tutti gli angoli del mondo. Ciò comporta un nuovo e
sorprendente sviluppo della storia, che non si vedeva dai tempi della caduta di
Roma. Neppure Roma rappresenta un modello adeguato per quello che oggi sono gli
Stati Uniti”.
Il presidente del Venezuela, Nicolas Maduro non ha mancato
di denunciare che le insolenze dell'oppositore Henry Ramos Allup (attuale
presidente dell'Assemblea Nazionale venezuelana, ndt), arrivato al punto di far
togliere dall'emiciclo in modo irriverente quadri con l'effigie del Libertador
Simon Bolivar e del leader bolivariano Hugo Chavez, fanno parte di un piano
appoggiato dall'estero per creare le condizioni che “giustifichino” un
intervento militare.
Nello stesso contesto si iscrive la disobbedienza verso il
Tribunale Supremo di Giustizia quando si fa giurare nell'Assemblea i tre
deputati contestati, gesto con cui l'opposizione conservatrice disconosce il
Potere Giudiziario.
Questo panorama non è nuovo ed è molto ben definito nella
Dottrina Wolfowitz con lo scatenamento del caos premeditato e con un copione
specifico in Libia allo scopo di rovesciare e assassinare Muammar Gheddafi e
occupare il paese, come ha denunciato Craig Roberts.
Come questo esperto ripete, il caos non è stato provocato in
Libia perché i libici non hanno saputo mettersi d'accordo tra loro dopo la
morte di Gheddafi, ma perché questo era l'obiettivo strategico degli Stati
Uniti. Non c'è stata una rivoluzione democratica ma un movimento secessionista
nella regione della Cirenaica. Non c'è mai stata l'applicazione del mandato
dell'ONU per proteggere la popolazione, ma un massacro perpetrato dalla NATO
che è costato la vita a 160.000 libici, di cui il 75% è rappresentato da
civili, secondo la Croce Rossa Internazionale.
Il Venezuela, certamente, non è un fatto isolato perché la
dottrina neo-conservatrice Wolfowitz è globale, come lo è la Dottrina
Brzezinski sull' “erosione dall'interno” che a suo tempo servì da base a ciò
che ancora pratica la Casa Bianca.
La guerra in Siria è la più recente espressione di tale
concezione perché in questo teatro di battaglia gli Stati Uniti hanno una
molteplicità di obiettivi geopolitici che vanno dal monopolizzare a proprio
beneficio la rotta del petrolio e del gas, fino al consolidamento del regime
sionista in Israele, all'accerchiamento militare della Repubblica Popolare
Cinese e della Russia e al conseguimento del controllo politico assoluto della
regione.
Il criterio utilizzato per tale strategia è che, sconfitta
l'URSS che era il muro di contenimento dell'unipolarismo degli USA, non si può
permettere che la Russia del presidente Vladimir Putin assuma il ruolo dei
sovietici o che anche la Cina, con il suo sorprendente sviluppo economico, lo
faccia e si unisca a Mosca in un'alleanza strategica molto potente.
L'ordine è stato dato dai neo-conservatori: egemonia
mondiale per e da parte degli Stati Uniti. Sparare per uccidere in “qualsiasi
angolo oscuro del mondo”, come proclamò Bush figlio alla vigilia delle
invasioni nel Medio Oriente.
Questo obiettivo spiega gli accadimenti in Afghanistan e
Iraq, l'impunità di Israele per i suoi crimini e la colonizzazione dei
territori occupati, le minacce all'Iran, gli incresciosi fatti di Libia, l'atroce
guerra in Siria, l'apparizione di presunti gruppi fondamentalisti senza ordine
né legge, il caos in paesi del Nord Africa, il colpo di Stato in Ucraina,
l'offensiva contro l'ex presidente Cristina Fernandez in Argentina e Dilma
Rousseff in Brasile, le pressioni sui presidenti dell'Ecuador, Rafael Correa, e
della Bolivia, Evo Morales, il caos in Venezuela, e la vergognosa sottomissione
dell'Europa a Washington.
Il Venezuela ha lanciato l'allarme in America Latina, mentre
Eric Sommer, del Global Time, mette in
guardia rispetto a ciò che definisce proto-guerra degli Stati Uniti contro la
Cina e l'infelice ruolo che Washington cerca di assegnarle con l'Associazione
Transpacifica (TPP) in questo pericoloso gioco.
Questa proto-guerra, secondo quanto dice, pare indirizzata a
intimidire, indebolire e anche probabilmente a destabilizzare il governo e la
società e include tentativi di accerchiare e isolare, militarmente,
economicamente e sul piano informatico la Cina.
In questa strategia, Sommer mette in guardia sul fatto che
gli Stati Uniti considerano il TPP come l'ala economica della proto-guerra
destinata a circondare la Cina, e lo considera una proposta di trattato
regolatore e di investimento regionale che escluderebbe Pechino dagli attuali
negoziati.
Gli ideologi statunitensi, indipendentemente dalle loro
preferenze di partito – Paul Wolfovitz fu prima democratico e in seguito
repubblicano –, si sono considerati vincitori della guerra fredda e hanno
proclamato la fine della storia, come ha teorizzato Francis Fukuyama, anche
allo scopo di privare i popoli di una memoria storica.
In tal modo hanno edificato il muro propagandistico della
pretesa unipolarità per far credere che la storia abbia attribuito al
capitalismo l'investitura di ideologia universale e agli Stati Uniti
quella di paese eccezionale per
dirigerla.
In tale contesto verrà il giorno in cui si conosceranno i
segreti dei retroscena della caduta delle torri gemelle l'11 settembre – evento
sul quale esistono molti fondati dubbi – che spalancarono la strada alle disgrazie che si vivono oggi nel Medio
Oriente e alla proliferazione di organizzazioni terroriste come lo Stato
Islamico, Al Qaeda e molte altre di origine tanto oscura.
Il colpo di Stato in Ucraina del 22 febbraio 2014 e le
sanzioni degli Stati Uniti e dell'Europa alla Russia del presidente Putin
contengono un messaggio subliminale neo-conservatore, quello del potere unico a
cui alludono gli unipolaristi.
Naturalmente, che lo si voglia o no, le fondamenta della
Dottrina Wolfowitz sono poco solide e l'edificio è stato scosso dal blocco
russo estremamente efficace all'invasione militare che era stata pianificata
per la Siria.
I neo-conservatori lo sanno e lo considerano come una
sconfitta della loro dottrina, e ciò spiega in parte le scosse che stanno
subendo gli Stati Uniti e l'Europa nella loro presunta battaglia contro lo
Stato Islamico.
Nonostante tutto, la Siria continua a rappresentare
l'incrocio tra la pace e la guerra in gran parte del mondo. La pace promossa da
coloro che lottano per la responsabilità condivisa in un mondo multipolare. La
guerra come consapevole risorsa distruttiva che purtroppo può essere utilizzata
da coloro che continuano ostinatamente a perseguire il controllo unipolare
dell'universo.
*Editor di Prensa Latina
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