sabato 26 novembre 2016

Fidel ci ha insegnato a lottare.




di Darwin Pastorin
giornalista


Pubblicato in Huffington Post: 26/11/2016

Fidel Castro è morto, e con lui finisce un tempo, un mondo, un'epoca: quando la parola rivoluzione aveva un senso, una nobiltà, un vigore. Per i ragazzi della mia generazione il Mito fu Ernesto Che Guevara, ucciso, ancora giovane uomo, nella selva boliviana: nei giorni in cui cercava di portare nel Sudamerica, cortile degli Usa, il sogno dell'Uomo Nuovo, la libertà ai poveri e agli sfruttati. È caduto sul campo, combattendo per un ideale. Per una Utopia.

Castro ha difeso Cuba, ha visto passare dieci presidenti americani, ha resistito a tentativi di golpe, di attacchi, alle menzogne, a un vergognoso embargo. Nessuno è perfetto, come sappiamo. Ma Fidel ha tutelato, con determinazione, i valori della sua rivoluzione, che resterà, in quelle stagioni di ribellione e di lotta, tra le pagine più intense e romantiche del Novecento. Quella piccola e orgogliosa fetta di terra, circondata dal mare, non è stata più saccheggiata, non è ritornata a essere la sala giochi di Miami. Cuba rappresenta, ancora oggi, un modello mondiale per sanità e istruzione.


Fidel Castro: la Storia lo giudicherà, certo, e lo assolverà. Ai ragazzi della mia generazione ha insegnato a non smettere di lottare. Che niente è impossibile. Che è vero: puoi essere minuscolo, ma quando possiedi la volontà e la consapevolezza ti trasformi in un gigante. Hasta siempre, Fidel. Con te se ne va il Novecento.

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