di Diego Siragusa
16/12/2016
A Roma è stato arrestato un dirigente del comune che la neo sindaca pentastellata, Virginia Raggi, ha scelto come proprio collaboratore. L'accusa è pesante: corruzione e, sembra, che vi siano riscontri tramite assegni ricevuti da un corruttore. Premetto che non sono un simpatizzante del Movimento 5Stelle e, fin dall'inizio, ho perso un paio d'amici che avevano letteralmente perso la testa per il Movimento di Grillo offendendomi e insultandomi. Apprezzo alcune loro azioni ed esempi, ma, credo, di avere una sufficiente esperienza politica per diffidare di un movimento di ingenui, anche se generosi. I fatti mi stanno dando ragione.
I mezzi di (dis)informazione stanno presentando Virginia Raggi come complice di questo dirigente, nonostante sia sindaca da pochi mesi ed abbia avuto, ed ha tuttora, difficoltà a formare una giunta stabile.
Il sedicente Partito Democratico, pieno di inquisiti e di gentaglia di infimo livello, si è scatenato mettendo il dirigente arrestato sullo stesso piano di Virginia Raggi e invocando la ripetizione delle elezioni comunali. Dalle notizie in mio possesso, l'errore della Raggi è consistito nell'aver dato fiducia ad una persona che non la meritava. Ma questa è la colpa capitale del Movimento di Grillo il quale si illudeva che si possa governare un comune e, addirittura, l'Italia, senza aver avuto alcuna esperienza come pubblico amministratore. In questi mesi, Raggi ha dimostrato inesperienza e incapacità diventando ostaggio di funzionari che conoscono la macchina comunale. Voglio dire subito che sono stato pubblico amministratore per 25 anni, assessore alle Finanze della mia città per 5 anni e parlo, quindi, per esperienza.
Questa, a mio parere, può essere la colpa di Virginia Raggi: essersi fidata della persona sbagliata. Tuttora a suo carico non c'è nulla che abbia rilievo penale. Però gli sciacalli del PD la stanno azzannando con inusitata ferocia.
Al lato opposto, a Milano, il sindaco del PD, Sala, è oggetto di una indagine per falso ideologico. Non c'è neanche un rinvio a giudizio. Solo una indagine che potrebbe concludersi con una archiviazione. In ogni caso, se vi sarà un rinvio a giudizio, il cittadino Sala dovrà essere considerato innocente fino al 3° grado di giudizio, ovvero con una sentenza della Cassazione. QUESTA E' LA CULTURA GARANTISTA E RISPETTOSA DEI DIRITTI DELL'UOMO. Ormai non si contano più i casi di onesti cittadini, rovinati da magistrati incapaci, che sono stati assolti da TUTTE le accuse. DEVO RICORDARE IL CASO DI ENZO TORTORA?
Ebbene, a Milano, i rapporti si sono invertiti. Sono i pentastellati (assieme alla destra) che stanno speculando sul caso del sindaco Sala formulando già una condanna e chiedendone le dimissioni. Chi di spada ferisce, di spada perisce, potrei commentare. Entrambi i partiti, recitando la stessa parte, stanno cercando di capitalizzare situazioni simili lanciandosi del fango pur di mantenere una fetta di elettorato che potrebbe fare scelte diverse o disincantarsi.
In queste vicende della nostra sventurata nazione, manca il rispetto per le persone, manca la civiltà delle relazioni interpersonali. Questo modo di fare politica reca già in sé i germi della degenerazione collettiva.
Nessun commento:
Posta un commento