lunedì 16 gennaio 2017

COMMENTO ALLA CONFERENZA DI PARIGI


di Diego Siragusa

16/1/2017

Ieri si è svolta a Parigi l'annunciata conferenza di 70 paesi per discutere le prospettive della pace in Medioriente e della nascita di un nuovo stato per i palestinesi. I dirigenti israeliani hanno fatto a gara a bollare l'iniziativa, voluta dal presidente francese Hollande, col frasario più sordido e violento del loro solito, squallido repertorio. Chiunque, animato da buone intenzioni, voglia parlare di pace e di risoluzione definitiva della "questione palestinese", è sottoposto a insulti e attacchi dai capi sionisti e dalle comunità ebraiche di tutto il mondo. Ormai sono chiare anche ai ciechi le intenzioni, PRIME E ULTIME, dei nazisti usurpatori della terra di Palestina: impossessarsi di tutta la Palestina storica, tenere le Alture del Golan siriano e pezzi di territorio libanese, annettere Gaza, Gerusalemme Est  e la Cisgiordania, cacciare i palestinesi o deportarli in un altro paese arabo. Risultato: il GRANDE ISRAELE. Se, sciaguratamente, questo dovesse accadere, Israele non si fermerà lì, ma continuerà ad annettere altri territori arabi come ha sempre fatto, creando incidenti e provocazioni per iniziare nuove guerre di conquista. 

Ebbene, che cosa ha prodotto questa Conferenza di Parigi? Pur con esibizione di codardia, equidistanza ed equilibrismo diplomatico, alcuni elementi positivi devono essere segnalati. Il documento finale mette in guardia il presidente Trump affermando che la comunità internazionale non accetterà il trasferimento dell'ambasciata americana da Tel Aviv a Gerusalemme e che gli insediamenti israeliani in terra palestinese non saranno tollerati, essendo contrari al diritto internazionale. Essi sono una minaccia per la soluzione a due stati e, se legalizzati e incoraggiati, potranno solo innescare una violenza infinita e conseguenze incalcolabili. 
C'è un riferimento vago alla inaccettabilità di decisioni "unilaterali" che dovrebbero riferirsi alla prosecuzione di costruzioni civili e militari e di insediamenti coloniali in Cisgiordania. Il documento, dunque, avverte Israele che se continuerà su questa strada le conseguenze saranno disastrose, per il Medioriente e per il mondo.
Come si è comportata l'Italia? Il ministro degli Esteri, Angelino Alfano è ripartito da Parigi soddisfatto della  dichiarazione finale "molto equilibrata", che "si giova di due o tre significativi contributi" della delegazione italiana. "Accanto alla riaffermazione della politica dei due Stati - spiegano fonti della Farnesina - e agli insediamenti come ostacolo a questa politica, sono citati l'incitamento a 'tutti gli atti di violenza e terrore' e le dichiarazioni 'che infiammano'. Il linguaggio è felpato, ma il riferimento, scommetto, è rivolto ai palestinesi. Cosa potevamo pretendere da una nullità di ministro che vuole parlare inglese e pronuncia "waind" la parola "wind", che significa "vento"!!!

Sorpresa finale. Il documento è stato firmato da tutti, tranne dall'Inghilterra, la principale responsabile del disastro mediorientale dai tempi della "Dichiarazione Balfour" del 2 novembre 1917. Il rappresentante del governo conservatore, stretto alleato dei sionisti, ha "manifestato forti riserve". Il motivo? Credo di averlo ampiamente documentato nella mia pagina Facebook. La TV araba, Al Jazeera, ha rivelato, registrando le parole di un funzionario dell'ambasciata israeliana a Londra, che i sionisti stanno cercando di danneggiare ed eliminare i deputati inglesi contrari a Israele, compreso il Ministro degli Esteri. Gli ebrei sionisti inglesi, tramite il MOSSAD, e d'accordo col governo israeliano, hanno disseminato l'Inghilterra di loro agenti che controllano tutto e tutti. Basta alzare una pietra o aprire un armadio e, immediatamente, comparirà un agente ebreo sionista pronto a proclamare il "dovere di amare Israele" e che coloro che lo avversano "sono antisemiti". 

Mi hanno segnalato un sito internet che invita tutti a verificare, tramite il proprio nome, se avete radici ebraiche con l'invito a unirvi a LORO, IL POPOLO ELETTO.  Di solito, nella storia, i casi di fanatismo collettivo hanno avuto breve durata. Nel caso degli ebrei sionisti, dobbiamo riconoscere, onestamente, che siamo davanti ad un caso di fanatismo e di settarismo unico nella storia e duraturo nel tempo. Pericolosissimo. Fino all'Armageddon. 

1 commento:

  1. Grazie diego, senza parole. difficile dire di più, senza poter insultare questi terroristi, eletti da dio per moltiplicare massacri genocidi contro i poveri Palestinesi, non sapevo che c'è un dio che protegge griminali assassini con il terrorismo di stato, se fosse vero che esiste un dio così, bisognerebbe abolire tutte le religioni, perchè e evidente che in nome del dio di turno si sono perpetrati i più grandi e secolari massacri a memoria Umana, quindi la religione diventerebbe sinonimo di terrorismo. Sappiamo che gli esseri appartenenti agli Umani, non sono questi, quindi le religioni o i religiosi minimamente degni di fede, possono convivere con altre religioni come con persone laiche in pieno rispetto e convivenza, non è il caso di israele.

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