domenica 11 giugno 2017

AUGIAS PRESENTA IL LIBRO DI ANGELO D'ORSI SU GRAMSCI, MA, INVECE DI INVITARE IN TV L'AUTORE, HA INVITATO IL PROF. BARBERO CHE E' UN MEDIEVALISTA!!!



del prof. Angelo D'Orsi

11/6/2017


Ho visto soltanto ora la puntata del programma TV "Quante storie", di Corrado Augias, che era formalmente dedicata al mio libro "Gramsci. Una nuova biografia". Sono rimasto esterrefatto, a dir poco. Non entro nel merito della struttura del programma (tipica di molti programmi tv, che vogliono ospiti in studio, filmati, interventi esterni e interni, su temi vari, anche se formalmente c'è un argomento che dovrebbe essere quello della puntata). 



Ma riprendendo le sollecitazioni che da diversi amici sono giunte (Marzio Zanantoni, in primo luogo, che ha scritto un bel post in merito; Guido LiguoriGianpasquale SantomassimoAntonio SabatellaMarques De Pombal e altri), devo precisare alcuni punti in modo formale: 1) non sono stato invitato in trasmissione; 2) a parlare del mio libro(pubbilcato dall'Editore Feltrinelli; Augias ha persino sbagliato l'editore!) che pure era l'oggetto della puntata, è stato invitato (mi dicono che non era mai accaduto, prima) un altro autore; 3) l'autore in questione, il simpatico, spigliato Alessandro Barbero, è uno specialista del Medioevo, che ovviamente di Gramsci non ha e non poteva avere alcuna competenza (ma largamente superiore a quella mostrata dal povero Augias, che ha infilato gaffe su gaffe); 4) del libro nessuno dei due ha detto una parola: Augias ha letto tre righe irrilevanti, tagliando le parole finali, peraltro; e ha sentenziato che "è una biografia", affermazione tanto banale quanto inesatta, perchè il libro è assai più del racconto di una vita (basta leggere il risvolto di copertina; 5) nel corso del programma è stato proiettato un frammento di pochi secondi di una lunghissima intervista (oltre un'ora) che mi era stata fatta tre settimane prima, nel luogo ove io avevo chiesto di essere intervistato, e che la troupe non conosceva, il "cimitero acattolico" o "degli Inglesi" di Roma, dove si trova la tomba di Gramsci (le due immagini, scattate dall'operatore, lo testimoniano), un frammento che oltre tutto incollava spezzoni di frasi, rendendo quasi incomprensibile il concetto che intendevo esprimere; 6) il risultato finale è che non solo si è commessa una grave scorrettezza nei miei riguardi, ma reso un pessimo servizio a Gramsci. 

Che aggiungere? Ciascuno tragga le sue conclusioni.

1 commento:

  1. Penso cheD'Orsi non si debba dolere poiché la lezione espressa da A. Barbero sul pensiero di Gramsci sia di molto superiore ai presunti marxisti nostrani che non sono stati mai in grado di spiegare in modo popolare il pensiero di Gramsci. Francesco Cillo

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