giovedì 8 giugno 2017

Terrorismo in Gran Bretagna. Cosa sapeva la Prima ministra?


di John Pilger 

Traduzione per Resistenze.org a cura del 
Centro di Cultura e Documentazione Popolare

31/05/2017

L'indicibile nella campagna elettorale delle elezioni politiche in Gran Bretagna è questo: le cause delle atrocità di Manchester, dove 22 persone, soprattutto giovani, sono state uccise da uno jihadista, sono occultate per proteggere i segreti della politica estera britannica.

Le domande chiave - ad esempio il motivo per cui il servizio di sicurezza britannico MI5 ha mantenuto "attivi" dei terroristi a Manchester e perché il governo non abbia avvertito il pubblico della minaccia presente nel suo seno - rimangono senza risposta e vengono sviate con la promessa di una "revisione" interna.

Il presunto attentatore suicida, Salman Abedi, faceva parte di un gruppo estremista, il Gruppo di combattimento islamico libico [Libyan Islamic Fighting Group - LIFG], che ha prosperato a Manchester ed è stato coltivato e utilizzato dal MI5 per oltre 20 anni.

Il LIFG è vietato in Gran Bretagna in quanto organizzazione terroristica che promuove una "linea dura sullo Stato islamico" in Libia e "fa parte del più ampio movimento estremista islamista globale, ispirato da al-Qaida".

La "pistola fumante" sta nel fatto che quando Theresa May era Ministra degli Interni, gli jihadisti del LIFG furono autorizzati a viaggiare senza limitazioni in tutta Europa e incoraggiati a impegnarsi in "battaglia": prima per cacciare Mu'ammar Gheddafi dalla Libia, poi per aderire ai gruppi affiliati ad al-Qaida in Siria.

Lo scorso anno, l'FBI riferiva di aver posto Abedi in una "lista di sorveglianza terroristica" e di aver avvisato il MI5 che il suo gruppo stava cercando un "obiettivo politico" in Gran Bretagna. Perché non è stato arrestato, impedendo così alla rete intorno a lui di pianificare ed eseguire le atrocità del 22 maggio?

Queste domande sorgono a causa di un "leak" proveniente dall'FBI che ha smontato la versione del "lupo solitario" alla base dell'attacco del 22 maggio, e da qui l'indignazione piena di panico e poco usuale di Londra verso Washington e le scuse di Donald Trump.

L'atrocità di Manchester tocca la pietra angolare della politica estera britannica e rivela la sua alleanza faustiana con l'estremo islamico, in particolare con la setta conosciuta come wahhabismo o salafismo, il cui principale custode e banchiere è il regno petrolifero di Arabia Saudita, il maggiore acquirente di armi britanniche.

Questo matrimonio imperiale risale alla Seconda guerra mondiale e ai primi giorni della Fratellanza musulmana in Egitto. Lo scopo della politica britannica era quello di fermare il panarabismo, ovvero lo sviluppo da parte degli stati arabi di un moderno secolarismo, affermando la loro indipendenza dall'occidente imperiale, con il controllo delle proprie risorse. La creazione di un rapace Israele doveva accelerare il raggiungimento di questo obiettivo. Il panarabismo di allora è stato schiacciato. L'obiettivo oggi è la divisione e la conquista.

Nel 2011, secondo Middle East Eye, l'LIFG a Manchester era conosciuto come i "ragazzi di Manchester". Implacabilmente contrari a Mu'ammar Gheddafi, erano considerati ad alto rischio e un certo numero di loro erano sotto il controllo del Ministro degli Interni (agli arresti domiciliari) quando le manifestazioni anti-Gheddafi esplosero in Libia, un paese segnato da innumerevoli inimicizie tribali.

Improvvisamente gli ordini di sorveglianza furono rimossi. "Mi è stato permesso di andare, senza domande", ha detto un membro del LIFG. Il MI5 restituì loro i passaporti e agli agenti dell'antiterrorismo all'aeroporto di Heathrow fu ordinato di lasciarli imbarcare sui loro voli.

Il rovesciamento di Gheddafi, che controllava le maggiori riserve di petrolio dell'Africa, era stato a lungo pianificato da Washington e Londra. Secondo l'intelligence francese, il LIFG aveva tentato più volte di assassinare Gheddafi negli anni '90, finanziato dai servizi britannici. Nel marzo 2011, Francia, Gran Bretagna e Stati Uniti afferrarono al volo l'opportunità di un "intervento umanitario" e attaccarono la Libia, uniti alla Nato e sotto la copertura di una risoluzione dell'ONU per "proteggere i civili".

Lo scorso settembre, un'indagine del Comitato d'inchiesta per gli Affari esteri della Camera dei Comuni ha concluso che in quell'occasione il Primo ministro David Cameron aveva portato il paese alla guerra contro Gheddafi su una serie di "supposizioni erronee" e che l'attacco "aveva portato all'ascesa dello Stato islamico nel Nord Africa". Il comitato dei Comuni ha citato quello che ha chiamato la "sintetica" descrizione di Barack Obama del ruolo di Cameron in Libia, come uno "spettacolo di merda" [a shit show]

Infatti, Obama è stato un attore protagonista dello "spettacolo di merda", sollecitato dal suo segretario di Stato, Hillary Clinton, e dai media che accusavano Gheddafi di pianificare "il genocidio" contro il suo popolo. "Sapevamo... che se avessimo atteso anche solo un altro giorno - disse Obama - Bengasi, una città delle dimensioni di Charlotte, avrebbe potuto subire un massacro che sarebbe risuonato in tutta la regione macchiando la coscienza del mondo".

La storia del massacro è stata costruita dalle milizie salafite che stavano per venire sconfitte dalle forze governative libiche. Dissero alla Reuters che ci sarebbe stato "un vero e proprio bagno di sangue, un massacro come abbiamo visto in Ruanda". Il comitato dei Comuni però ha riferito che : "L'affermazione che Mu'ammar Gheddafi avrebbe ordinato il massacro dei civili a Bengasi non era supportata dalle prove disponibili".

Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti hanno effettivamente distrutto la Libia come stato moderno. Secondo i propri documenti, la Nato ha effettuato 9.700 "missioni di attacco", di cui più di un terzo ha colpito obiettivi civili. Questi attacchi comprendevano bombe a frammentazione e missili con testate all'uranio. Le città di Misurata e Sirte furono bombardate a tappeto. L'Unicef, l'organizzazione dell'ONU per l'infanzia, riferisce che una percentuale elevata dei bambini uccisi "erano minori di dieci anni".

Più che "dare origine" allo Stato islamico - l'ISIS si era già radicata sulle rovine dell'Iraq dopo l'invasione di Blair e Bush nel 2003 - questi ultimi medievali ora avevano tutto il Nord Africa come base. L'attacco ha anche scatenato una fuga di rifugiati verso l'Europa.

Cameron è stato celebrato a Tripoli come un "liberatore", o ha immaginato di esserlo. Le folle che lo incoraggiavano includevano quelli che furono segretamente equipaggiati e addestrati dallo Special Air Service [SAS] britannico e che si ispiravano allo Stato islamico, come i "ragazzi di Manchester".

Per gli americani e gli inglesi, il vero crimine di Gheddafi era la sua indipendenza iconoclasta e il suo piano di abbandonare il petrodollaro, pilastro del potere imperiale americano. Aveva deciso di sottoscrivere una comune moneta africana sostenuta dall'oro, istituire una banca per tutta l'Africa e promuovere l'unione economica dei paesi poveri con risorse preziose. Che questo potesse accadere o meno, era lo stesso concetto ad essere intollerabile per gli Stati Uniti perché si preparavano ad "entrare" in Africa e corrompere i governi africani con "partnership" militari".

Il "dittatore" caduto così fuggì per salvare la vita. Un aeromobile della Royal Air Force scoprì il suo convoglio e tra le macerie di Sirte venne sodomizzato con un coltello da un fanatico descritto dai reportage come un "ribelle".

Saccheggiato l'arsenale da 30 miliardi di dollari libici, i "ribelli" si sono avvicinati a sud, terrorizzando città e villaggi. Attraversando il Mali sub-sahariano, hanno distrutto la fragile stabilità di quel paese. I sempre interessati francesi inviarono aerei e truppe nella loro ex colonia "per combattere l'Al-Qaeda", o la minaccia che avevano contribuito a creare.

Il 14 ottobre 2011 il presidente Obama annunciava di stare inviando truppe speciali in Uganda per unirsi alla guerra civile. Nei mesi successivi, le truppe militari USA furono inviate in Sud Sudan, in Congo e nella Repubblica Centrafricana. Con la Libia assicurata, un'invasione americana del continente africano era in corso, in gran parte non dichiarata.

A Londra, il governo britannico organizzò una delle più grandi fiere di armi a livello mondiale. Ciò che serpeggiava tra gli stand era che si trattasse de "l'effetto dimostrativo in Libia". La Camera di Commercio e Industria di Londra tenne un'anteprima dal titolo "Medio Oriente: un vasto mercato per le società di difesa e sicurezza britanniche". L'ospite era la Royal Bank di Scozia, un importante investitore nelle bombe a grappolo, ampiamente utilizzate contro gli obiettivi civili in Libia. La propaganda per il partito delle armi della banca lodava le "opportunità senza precedenti per le società di difesa e di sicurezza britanniche".

Il mese scorso, il primo ministro Theresa May è stata in Arabia Saudita, dove ha venduto più di 3 miliardi di dollari di armi britanniche che i sauditi hanno usato contro lo Yemen. Con base nelle stanze di comando di Riyad, i consiglieri militari britannici assistono i bombardamenti sauditi, che hanno ucciso più di 10.000 civili. Oggi ci sono chiari segni di carestia. Un bambino yemenita muore ogni 10 minuti di malattie prevenibili, afferma l'Unicef.

L'atrocità di Manchester il 22 maggio è il prodotto di una tale inedita violenza statale in luoghi lontani, gran parte della quale è sponsorizzata dalla Gran Bretagna. Le vite e i nomi delle vittime ci sono quasi del tutto sconosciuti.

Questa verità si sforza di essere ascoltata, proprio come ha lottato per essere sentita quando la metropolitana di Londra è stata bombardata il 7 luglio 2005. Di tanto in tanto qualcuno rompe il silenzio, come quel est-londinese che di fronte alle telecamere della CNN e alle banalità del reporter, diceva:"Iraq! Abbiamo invaso l'Iraq. Cosa dovremmo aspettarci? Avanti, dillo."

In un grande incontro di media cui ho assistito, molti degli ospiti importanti hanno pronunciato "l'Iraq" e "Blair" come una specie di catarsi per quello che non hanno voluto dire professionalmente e pubblicamente.

Tuttavia, prima di invadere l'Iraq, Blair era stato avvertito dal Comitato Congiunto d'Intelligence che "la minaccia da al-Qaida aumenterà all'avvio di qualsiasi azione militare contro l'Iraq... La minaccia mondiale di altri gruppi e individui del terrorismo islamico aumenterà notevolmente".

(Salman Abedi, il kamikaze di manchester)

Proprio come Blair ha portato in Gran Bretagna la violenza del sanguinario "spettacolo di merda" suo e di George W. Bush, così David Cameron, sostenuto da Theresa May, ha aggravato il suo crimine in Libia con le sue orribili conseguenze, tra cui gli uccisi e mutilati della Manchester Arena il 22 maggio.

Come c'era da attendersi, è tornata la versione [del lupo solitario]. Salman Abedi ha agito da solo. Era un pazzo criminale, niente di più. La vasta rete rivelata la scorsa settimana dalla fuga di notizie americana è scomparsa. Ma le domande no.

Perché Abedi è stato in grado di viaggiare liberamente attraverso l'Europa per la Libia e tornare a Manchester solo pochi giorni prima di commettere il suo orrendo crimine? È stata informata Theresa May dal MI5 che l'FBI lo aveva scovato come facente parte di una cellula islamica che stava progettando di attaccare un "obiettivo politico" in Gran Bretagna?

Nell'attuale campagna elettorale, il leader laburista Jeremy Corbyn ha fatto un timido riferimento a una "guerra al terrore che ha fallito". Come ben sa, non è mai stata una guerra al terrore, ma una guerra di conquista e sottomissione. Palestina, Afghanistan, Iraq, Libia, Siria. Si dice che il prossimo sia l'Iran. Prima che ci sia un'altra Manchester, chi avrà il coraggio di dirlo?

Nessun commento:

Posta un commento