domenica 20 maggio 2018

GAZA VINCE AL FESTIVAL DI CANNES: “La strada dei Samouni” di Stefano Savona



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Cannes 8-19 maggio 2018

“La strada dei Samouni” di Stefano Savona
vince l'Oeil d'Or come miglior documentario
Presentato in concorso alla Quinzaine Des Réalisateurs il film del regista palermitano, con le animazioni di Simone Massi, si porta a casa il prestigioso premio

http://palermo.repubblica.it/societa/2018/05/19/news/il_palermitano_savona_vince_a_cannes_per_il_miglior_documentario-196825144/?refresh_ce

http://www.repubblica.it/speciali/cinema/cannes/festival2018/2018/05/19/news/_la_strada_dei_samouni_di_stefano_savona_vince_a_cannes_l_oeil_d_or_come_miglior_documentario-196811766/

La strada dei Samouni (Samouni Road), il film di Stefano Savona con le animazioni di Simone Massi, ha vinto il premio Oeil d'Or come miglior documentario. Pesentato in concorso alla Quinzaine Des Réalisateurs, il lungometraggio si è aggiudicato il prestigioso premio, lo stesso che lo scorso anno è stato assegnato a Visages Villages di Agnès Varda. La Cineteca di Bologna - che ha sostenuto il film fin dalla fase di sviluppo - distribuirà il film nelle sale italiane nella prossima stagione. 
Il film è il racconto della piccola Amal che, tornata nel suo quartiere, ricorda solo un grande albero che non c’è più. Un sicomoro su cui lei e i suoi fratelli si arrampicavano. Si ricorda di quando portava il caffè a suo padre nel frutteto. Dopo è arrivata la guerra. Amal e i suoi fratelli hanno perso tutto. Sono figli della famiglia Samouni, dei contadini che abitano alla periferia della città di Gaza. È passato un anno da quando hanno sepolto i loro morti. Ora devono ricominciare a guardare al futuro, ricostruendo le loro case, il loro quartiere, la loro memoria. Sul filo dei ricordi, immagini reali e racconto animato si alternano a disegnare un ritratto di famiglia, prima, dopo e durante i tragici avvenimenti che hanno stravolto le loro vite. 
Stefano Savona, documentarista pluripremiato in Italia e nel mondo, palermitano trapiantato a Parigi, archeologo e antropologo, che dal 1999 realizza installazioni video (tra cui D-Day, presentato nel 2005 al Centre Pompidou) e gli apprezzati documentari Primavera in Kurdistan (2006), candidato al David di Donatello, Piombo fuso (2009), Premio speciale della giuria Cineasti del presente a Locarno, Palazzo delle aquile (2011), insieme ad Alessia Porto ed Ester Paratore, vincitore del Grand Prix di Cinéma du Réel e Tahrir Liberation Square”(2011), vincitore del David di Donatello e del Nastro d’Argento.
Le animazioni sono invece di Simone Massi, https://www.youtube.com/watch?v=fBLOXqwaIaY uno dei più affermati animatori indipendenti italiani riconosciuto a livello internazionale, noto per disegnare a mano ogni singolo fotogramma dei suoi cortometraggi che hanno girato in più di 60 paesi del mondo dove hanno raccolto più di 200 riconoscimenti, già autore di cinque edizioni della sigla e del manifesto del Festival di Venezia.

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Nota:  l'ANSA non cita nemmeno il film di Savona e il premio ricevuto

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