giovedì 28 giugno 2018

E' ACCADUTO A BERLINO. COME IL MOSSAD COSTRUISCE UNA CAMPAGNA DI ANTISEMITISMO


(Dalla redazione di Berlino)

Tutti i buoni tedeschi, oggi convertiti d‘autorità al filosemitismo, vibrano di sdegno per quanto è accaduto un mesa fa a Berlino.
Questi i fatti, come ce li ha presentati la stampa. Un pacifico ebreo passeggia tranquillo indossando il tipico copricapo (kippa) in un quartiere di Berlino noto per essere abitato da molti mussulmani.
Ed ecco che improvvisamente egli viene aggredito (come confermano le immagini) da un arabo inferocito.
Per una intera settimana questa versione dei fatti ha imperversato su tutte le fonti d’informazione, reazionarie (Bild Zeitung dell’editore Springer) e non.
Dimostrazioni spontanee di cittadini (molti dei quali indossavano le kippa distribuite generosamente dalle locali sinagoghe) hanno pacificamente dimostrato contro l’antisemitismo dei mussulmani.
Il picchiatore arabo, si è costituito ed è stato processato per direttissima. Egli è stato condannato per “violenze” ma non per antisemitismo. Come mai?

Ecco la versione del giovane siriano:

“sono stato improvvisamente e senza motivo insultato molto pesantemente in lingua araba da un giovane ebreo.”
(In realtà si trattava di un provocatore palestinese al servizio del sionismo; egli era accompagnato da un complice in caricato di registrare la scena che poi avrebbe “giustamente” scandalizzato l’intera opinione pubblica).
Non risulta che il buon giudice abbia sollevato delle accuse contro il provocatore palestinese.
Non solo. Malgrado l’assoluzione del giovane siriano dall’accusa di antisemitismo sia stata annunciata da molti giornali e da alcune reti radiofoniche, il Mossad può essere soddisfatto del proprio lavoro perché, all’indomani della rettifica, dalle stesse colonne sonore di quelle stesse reti radiofoniche cha avevano dato notizia della rettifica, si continua ad affermare (Deutschland Funk ore 8,00 del 27 giugno 2018) che “sappiamo bene che in Germania si ripetono episodi di antisemitismo, come sta a dimostrare l’episodio dell’aggressione a Berlino del giovane con la kippa”.

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