lunedì 4 aprile 2022

BUCHA: SCOMODE VERITA' E VERE MENZOGNE



Fonte: Sakeritalia

a cura di Sasha Picciotto


Nelle prossime ore e giorni saremo bombardati dalle notizie sul “massacro di Bucha”. Per chi non ha seguito il nostro canale Telegram è difficile capire cosa sia successo veramente: voglio quindi fare un breve riassunto.

Il 31 di Marzo i russi hanno abbandonato le loro posizioni attorno a Kiev e si sono ritirati verso il confine Bielorusso, lasciando spazio all’esercito ucraino che ha rioccupato le posizioni perse e ha cominciato ha filmare. Fin qui tutto bene, ci sono relitti russi sparsi qua e là mischiati a rottami ucraini. Dopodiché si cominciano a vedere filmati di persone presunte morte che tuttavia si muovono ancora, o altre presumibilmente morte ma con alle braccia chiari segni distintivi come bande bianche. A questo dettaglio penseremo più tardi, ora concentriamoci su ciò che i media diranno e come.


Secondo loro i russi avranno ucciso tutti i civili del posto come rappresaglia perché non sono “riusciti a prendere Kiev” o altre sciocchezze simili. Il momento è più che opportuno visto che il contraddittorio, in questo caso specifico RT, Sputnik e tutti i media russi, è stato bandito. In alcuni casi è facile dimostrare che si tratta di falsi, in altri è difficile smentire che le persone a terra non siano veramente morte. Ma bisogna mantenere la mente lucida e analizzare quante più prove possibile.


I russi dicono di aver abbandonato l’aeroporto di Gostomel attorno al 31. Noi della redazione abbiamo visto molti filmati dell’abbandono dell’aeroporto. Questi sono stati ripresi il 27 dal corrispondente di guerra Alexander Kots mentre si allontanava dalle piste filmando dal retro di un BMD dei paracadutisti. Sono quindi più giorni a disposizione per gli ucraini per imbastire qualsivoglia sceneggiata.


Il video è rintracciabile sul profilo di Alexander Kots, è datato 27 Marzo.


Il rapporto dei russi con i civili nel settore Nord di Kiev è stato esattamente lo stesso di quello ricevuto dai civili a Sud: viveri, soccorso medico, evacuazioni. Tutto mentre venivano attaccati dalle forze armate ucraine, dalle loro artiglierie, dai missili balistici Tochka-U, dai droni acquistati in Turchia ecc.

E’ quindi non solo ipotizzabile ma più che sicuro che una gran parte di civili sia morta tentando di fuggire, esattamente com’è successo a Mariupol e in altre città assediate. Basta addentrarsi nei canali Telegram per capire chi spara a chi. Ci sono addirittura casi dove l’Azov (quelli che si nascondono nelle scuole) gioisce e pubblica un video dove mostrano di non colpire infrastrutture civili, solo militari. Colpiscono due camion da trasporto Kamaz e due anziani con un sacchetto di plastica che vi si stavano avvicinando. Cercavano forse aiuto? Questo è solo un esempio tra centinaia, ormai.

La morte di questi civili non giova a nessuno, ma il “non poterli controllare” nuoce solo agli ucraini, che quando li vedono scappare si scoprono senza scudi umani e quindi sparano. Altre probabilità tutt’altro che da scartare è quella che molta gente sia caduta vittima dei predoni armati di tutto punto da Kiev. Sto parlando dei battaglioni ucraini creatisi all’inizio dell’operazione speciale per “contrastarla”, composti prevalentemente da “cittadini” (molto spesso criminali rilasciati dalle prigioni) a cui venivano distribuite armi in abbondanza. Questi hanno creato un regime di terrore, e ci sono più video che testimoniano scontri a fuoco tra bande, esecuzioni sommarie e addirittura lotte tra esercito ucraino e criminali. Ora che i russi si sono ritirati, gli ucraini possono finalmente usare lo spazio che hanno ottenuto per riempirlo con il loro inchiostro personale, spacciando le loro uccisioni come vittime degli spietati russi. Eppure i russi li abbiamo visti consegnare viveri, estrarre bambini e anziani dai rifugi sotterranei. Abbiamo visto ceceni occuparsene sotto l’incessante fuoco nemico.


Domani per molti la realtà sarà solo quella che riceveranno imbeccati dai media, per noi resterà immutata la cruda verità di ciò che accade sul campo, e non possiamo che deridere la nostra stampa (volutamente) incapace di riconoscere i fatti per quello che sono.


Per espandere questo discorso dei falsi d’autore, c’è un video di Gonzalo Lira che ho trovato estremamente interessante, in inglese. Questo video aiuta a capire come alcuni di questi fake sono girati, come sono usati ripetutamente gli stessi luoghi per dare ogni volta l’impressione che la scena sia ripresa in zone diverse. Si possono notare dettagli che si ripetono in tutti i clip esaminati, e il risultato è chiaramente che si tratta di propaganda. Questa analisi logicamente non si basa sui nuovi video che vedremo, ma aiuta a capire la dinamica con la quale si vuole presentare al mondo qualcosa che non è mai successo, o che è successo diversamente da come ci viene raccontato.


Tornando ai segni distintivi bianchi al braccio, ho letto testimonianze da parte di soldati dell’esercito russo che affermano di aver visto più e più volte i civili avvicinarsi con quel “segnale” al braccio, e che per tutti è stato interpretato come bandiera bianca per comunicare e ricevere cure o aiuto. Lo stesso segnale viene usato dalle forze russe per evidenziarsi a vicenda ed evitare il fuoco amico (gli ucraini usano una banda blu o una gialla). I russi sono stati visti usare rosso, argento, tripla linea gialla, il nastro di San Giorgio e anche il bianco in quella posizione geografica specifica. Mi dimenticherò sicuramente altri colori e identificativi, ma questo c’entra poco con il discorso principale: se qualcuno ha sparato a questa gente le probabilità che siano stati gli ucraini sono altissime e difficilmente attribuibili ad altri.


“Dal 2 al 31 ho fatto parte del battaglione in questa direzione (Kiev). In tutti gli insediamenti occupati dai nostri militari il movimento dei civili lungo la strada veniva effettuato con una benda bianca sul braccio sinistro. L’ho visto a Ivankovo, Krasny Rog, Maryanovka e altri insediamenti dove siamo andati in missioni di combattimento. Immagino sia successo quanto segue. Dopo il ritiro delle Forze Armate RF da questo teatro di operazioni a seguito dei risultati dei negoziati in Turchia, le Forze Armate ucraine sono entrate in città e villaggi e involontariamente (e non escludo apposta) hanno aperto il fuoco su uomini con un benda bianca. È successo in massa. E quando si sono resi conto che stavano massacrando dei civili, si è deciso di presentare questo loro crimine come opera delle Forze Armate di RF. Attesto e ho scritto di questo sopra che noi, soldati russi, abbiamo trattato bene le persone pacifiche, si potrebbe anche dire con amore. Davamo alcune delle razioni secche ai bambini piccoli (a volte neonati), salsa di mele, marmellata. Dopo un viaggio all’ospedale di Gomel il mio comandante ha comprato pannolini e pappe per i bambini con i suoi soldi. I genitori dei bambini hanno pianto lacrime di gioia in risposta alla gentilezza dei nostri militari. Sono convinto che questa provocazione sarà confutata, e i suoi organizzatori subiranno una meritata punizione. Chiedo il massimo repost. Soldato delle forze armate della Federazione Russa, Pavel Gubarev”


Questo screenshot riguarda il primo giorno degli scontri a Gostomel (24 Febbraio), si possono chiaramente vedere gli identificativi bianchi sui paracadutisti russi, facile quindi per gli ucraini interpretare le fasce bianche sui civili come ostili e aprire il fuoco.


Altro punto che mi preme sottolineare riguarda il trattamento dei prigionieri di guerra. Sempre su Telegram abbiamo pubblicato giorno dopo giorno, per oltre un mese, cosa succedeva ai prigionieri catturati dai russi. Soprattutto perché nelle prime settimane questi video giungevano solo da parte russa. Quando abbiamo cominciato a ricevere materiale su come gli ucraini hanno trattato i loro prigionieri di guerra siamo rimasti basiti. Esecuzioni, filo spinato attorno a mani e piedi. Altri invece condannati a perdere l’uso delle gambe con dei colpi alle rotule sparati a bruciapelo. Molti di loro non ce la faranno perchè dissanguati, ma chi sarà sopravvissuto non potrà mai più camminare senza patire l’inferno ad ogni passo. Occhi cavati con lame e tanto altro.


Avete letto qualcosa di tutto questo sui vostri giornali? No di certo, i notiziari vi hanno invece parlato di come sono magnanimi i battaglioni nazisti e perché è giusto sostenerli. Vi hanno chiesto donazioni in chiesa e al supermercato, hanno riempito gli spazi mediatici con menzogne, e chissà in quanti se ne sono accorti. Di questo passo in molti si accorgeranno della Terza Guerra Mondiale quando sarà già finita; se sopravviveranno, si intende.


Altra ipocrisia è accusare la Russia di fare qualcosa che i nostro governi hanno fatto mille volte peggio in tutte le circostanze in cui sono stati coinvolti.

In Iraq, nell’Ottobre 2000, Saddam voleva effettuare transazioni in euro e bypassare il dollaro, la moneta del “nemico”: è stato ucciso, e il paese distrutto nonostante fosse un “amico” usato dagli Stati Uniti contro l’Iran.

Gheddafi voleva il Dinar d’oro africano, ed è stato tolto di mezzo proprio perché aveva trovato un’alternativa sia al dollaro che all’euro.

La Siria ha fatto un passo simile rinunciando al dollaro come moneta di scambio principale, e abbiamo visto cosa le è successo: sanzioni su ogni genere medico e alimentare per poi passare ad una guerra infinita. Prima ancora c’è stata la Yugoslavia, il Kosovo. Sapete quante vittime sono state fatte dalla coalizione fino ad oggi? Il numero è spaventoso, ma i nostri media hanno sempre giustificato le nostre guerre come “necessarie”: guerre come strumento di pace. Cosa capiterà quando le nostre nazioni cominceranno a strangolarci accusando la Russia di farlo al posto loro? Sta già succedendo!


Le stesse persone che gioivano mentre gli iracheni subivano violenze di ogni genere sono guarda caso le stesse che oggi urlano “strage” ogni volta che vedono un fake ucraino. Mi chiedo cosa farà questa gente davanti ad una guerra vera, manderà mica la loro stessa popolazione a combattere sperando che inverta le sorti con la magia nera e con l’inganno? Quante armate immaginarie e quanti soldati preparati abbiamo a disposizione da schierare? Dobbiamo veramente farlo? Stiamo già mandando qualche mercenario, e un sacco di armi.

Davanti a tanta incompetenza a questo punto non posso che vedere un disegno ben congegnato per preparare e ottenere una guerra europea usando ogni strumento di propaganda possibile, e in ultimo, la popolazione stessa qualora il conflitto si realizzasse.


Questi fake non hanno alcuna importanza in Ucraina, laggiù la gente sa cosa sta succedendo e gli ucraini la guerra l’han persa prima di cominciarla, ma in Europa sono fondamentali per creare il clima di base per ciò che succederà nei prossimi anni.


La russofobia è già lampante in molte delle nostre nazioni, ed è un marchio di una bestialità superiore ereditata che non ci appartiene. Dobbiamo smetterla di comportarci come il cane dello Zio Sam, che abbaia quando gli viene ordinato. In molti ricordiamo la P2 come grande episodio di infiltrazione delle nostre istituzioni. Non dobbiamo dimenticare che a prescindere dal valore politico e dalle conseguenze, i primi ad essere stati infiltrati non furono tanto i politici, quanto i militari. Ed è stato un risultato conseguibile solo grazie a Gladio e ai famosi Stay Behind del dopoguerra, che sono stati preparati nel caso i sovietici avessero conquistato “più del dovuto”. Abbiamo visto come questi si siano attivati a comando discrezionale di qualcuno, solo per i loro sporchi interessi geopolitici che guardacaso li hanno proiettati ai confini con la Russia. Abbiamo visto a che prezzo, e chi lo ha pagato (Bologna? Moro? Ustica? Mattei? Perlopiù il conto l’abbiamo pagato noi).

E ora? Ora o si gioca la partita fino alla fine o si perde altrettanto clamorosamente. La Russia ha smesso di bluffare e ha cominciato a giocare seriamente; la Cina, l’India e le altre nazioni indipendenti stanno facendo lo stesso. Anche l’Arabia Saudita sembra volersi liberare degli Stati Uniti per gli scambi internazionali. Giorno dopo giorno, settimana dopo settimana stiamo diventando sempre più irrilevanti. Credere ciecamente senza informarsi da tutte le fonti a disposizione, e dare per assunto che se 20 reti strapagate e corrotte dicono tutte la stessa cosa “allora significherà che è vero” costerà tantissimo, in termini politici, militari ed economici.


Tenteremo di salvare l’Ucraina per un fake e nel contempo ci condanneremo tutti, oppure salveremo noi stessi condannando l’Ucraina per un fake? A voi la scelta, con le dovute conseguenze.

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