mercoledì 10 luglio 2024

BIDEN, VUČIĆ E DIO ONNIPOTENTE


di Borivoje Ćetković


10 luglio 2024


Solo in un’America profondamente divisa (di classe, razziale, politica), con una crisi sistemica che non può risolvere, è possibile qualcosa del genere

Il presidente americano J. Biden è convinto che nessuno sia più qualificato di lui per candidarsi alle elezioni presidenziali e che solo “Dio potrebbe buttarlo fuori dalla corsa presidenziale. Se si rivolge a me e mi dice di farlo, potrei abbandonare la corsa». Che il presidente americano abbia un grande potere (dice di governare il mondo), è vero, o per lo meno così pensava, così come il fatto che abbia anche la capacità soprannaturale di comunicare con Dio senza intermediari (San Pietro). Ha definito come un brutto episodio la sua esibizione al dibattito del 27 giugno con il candidato repubblicano D. Trump - si è scusato per la stanchezza, un raffreddore, una specie di infezione. È categorico: "Io ancora in buona forma." Tuttavia, si rifiuta di fare una valutazione cognitiva indipendente e poi di rendere pubblici i risultati, perché presumibilmente fa tali test ogni giorno. Solo in un'America profondamente divisa (di classe, razziale, politica) con una sistemica crisi che non può risolvere, è possibile qualcosa del genere, perché le leggi biologiche funzionano inesorabilmente ed è ovvio che hanno messo a dura prova anche Biden: è disorientato sia nello spazio che nel tempo. Se dietro Biden c’è il “dio” americano, incarnato nella congiunzione del complesso militare-industriale e del capitale finanziario, nessuno potrà buttarlo fuori dalla corsa presidenziale.

Anche Vučić si appella a Dio

Anche il presidente serbo Vučić ha invocato Dio, preceduto dalla visita improvvisa di Aleksandar Grushko, vice ministro degli Esteri della Federazione Russa. Secondo fonti russe, questa visita è avvenuta martedì, quando è stato annunciato che dal febbraio 2022, attraverso un intermediario, Kiev ha ricevuto armi per un valore di 800 milioni di euro dalla Serbia, e sorge la domanda se questo sia il vero motivo dell'arrivo di Grushko a Belgrado.

Vucic e Grushko

La pubblicazione di dati così sensazionali, secondo queste fonti, "spiega in gran parte perché l'Occidente, esprimendo periodicamente indignazione per la riluttanza della Serbia a seguire la politica dell'UE nei confronti dell'Ucraina, non ricorre ad alcuna misura punitiva contro Vučić e continua a definire il leader serbo un partner stretto". Fonti del quotidiano russo Komersant dei Balcani affermano che "negli ultimi due anni la Serbia ha aumentato drasticamente la vendita di prodotti militari e molte delle sue aziende della difesa lavorano su tre turni". I media di proprietà dell'uomo d'affari russo Konstantin Malofeyev, vicino a Putin, hanno annunciato: "Mosca è molto insoddisfatta del comportamento di Belgrado, che vende indirettamente armi alle forze ucraine. La politica di sedersi su "due sedie" potrebbe costare alla Serbia l'adesione ai BRICS", conclude questo media. Recentemente si è appreso che la Serbia vende attivamente armi e munizioni ai paesi occidentali, presumibilmente senza sospettare che queste armi andranno direttamente in Ucraina e verranno usate contro i russi, il che è contrario alla dichiarata politica di neutralità di Belgrado rispetto a questo conflitto.

Vučić: "La Serbia poggia sui 

suoi interessi nazionali"

Commentando questa notizia, il presidente Vučić ha sottolineato che "la Serbia poggia sui suoi interessi nazionali e non è responsabile delle sue armi dopo che sono state vendute". Nella conferenza stampa tenuta su questo tema, lui è andato oltre, dichiarando che non risponde né a Putin né a Biden, ma è responsabile davanti al popolo serbo e davanti a Dio". Per quanto riguarda il popolo, la domanda è: cosa ci guadagna? e cosa perdono con questa vendita ingiusta, anzi vergognosa (guadagnano denaro, ma perdono il Kosovo e l'indipendenza, anche il presidente serbo, come Biden, è convinto della sua forza di comunicazione diretta con Dio, convinto che benedirà la sua politica di equilibrio). - girandosi a volte da una parte, a volte dall'altra.

Mosca non ha ufficialmente condannato il suo alleato, secondo la TV Carigrad, ma è comunque giunta ad alcune conclusioni. Vale a dire, Lavrov ha improvvisamente annunciato che il blocco BRICS sospenderà temporaneamente la questione dell’espansione dell’adesione a nuovi paesi.

Vučić ha parlato anche delle informazioni pubblicate da Nova RS con il titolo "Grushko ha lasciato rapidamente la Serbia, Putin non ha voluto contattare Vučić", affermando che "tutto quello che è stato scritto è una banale bugia". Egli ha informato i cittadini che mantiene rapporti molto corretti con la Russia, che non ha chiamato Putin e che non vi sono ostacoli alla loro comunicazione reciproca. In occasione dell'annuncio da parte del quotidiano Nova della visita di Grushko, il Ministero degli Affari Esteri ha pubblicato un comunicato stampa definendole false, invitando gli autori del comunicato e chi ci sta dietro, a tenere conto "del complesso momento geopolitico, perché tali comunicazioni arrecano "il danno alla leadership statale guidata da Alexander Vučić e diminuisce anche il ruolo della Serbia nella comunità internazionale" Un annuncio strano: alle gravi accuse secondo cui armi serbe finiscono in Ucraina viene data una risposta generale, non vi è alcuna condanna - si legge in un tono conciliante come se gli autori dell'attacco li avessero “nelle loro mani”.

Vucic e Putin

Per amor di verità, sembra giusto sottolineare il fatto che l'ambasciata russa a Belgrado ha annunciato di respingere risolutamente le speculazioni infondate del giornale "Nova" riguardo alle informazioni di alcuni media sulla visita di Gruško. Nel comunicato stampa si sottolinea che la cooperazione tra Belgrado e Mosca “irrita molto” alcuni media.

"Apprezziamo molto la calorosa accoglienza riservata alla delegazione russa, in linea con la natura amichevole delle nostre relazioni bilaterali", si legge in un messaggio pubblicato sulla pagina Instagram dell'ambasciata russa.


Traduzione dal serbo di Olga Handjal


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TESTO ORIGINALE IN LINGUA SERBA


 


Pogled slijeva

 

 Piše: Borivoje Ćetković

 


Samo u Americi duboko podijeljenoj (klasno, rasno, politički), sa sistemskom krizom koju ne može da riješi, ovako nešto je moguće

 

Američki predsjednik Dž. Bajden uvjeren je da niko nije  kvalifikovanji od njega da se kandidje na predsjedničkim izborima i da bi samo «Gospod Bog mogao da ga izbaci iz predsjedničke trke. Ako mi se on obrati i kaže  da to učinim, odustaću od trke». Da američki predsjednik ima veliku moć (kaže za sebe da upravlja svijetom), ima, tako je bar umislio, kao i to da posjeduje i natprirodnu sposobnost, da bez posrednika (Sv. Petra) komunicira sa Bogom. Svoj nastup na debati održanoj 27. juna sa republikanskim kandidatom D. Tranpom, nazvao je lošom epizodom - pravdao se iscrpljenošću, prehladom, nekom infekcijom. Kaategoričan je: «Još uvjek sam u dobroj formi». Ipak, odbija da uradi   nezavisnu  kognitivnu  procjenu i potom objavi rezultate javnosti, jer navodno takve testove radi svaki dan. Samo u Americi duboko podijeljenoj (klasno, rasno, politički) sa sistemskom krizom koju ne može da riješi, ovako nešto je moguće, jer biološke zakonitosti djeluju neumitno i očigledno da su i kod Bajdena učinile svoje - dezorijentisan je i u prostoru i u vremenu. Ako ameručki «bog» oličen u sprezi vojno-industrijskog kompleksa i finansijskog kapitala  stane iza  Bajdena, niko ga iz predsjedničke trke ne može izbaciti.

 


I Vučić se poziva na Boga

 

I srpski predjednik Vučić se pozvao na Boga, a tome je prethodila iznenadna posjeta Aleksandra Gruška, zamjenika  ministra spoljnih posloda Ruske fereracije. Prema  ruskim izvorima do ove  posjete je došlo u treutku kada je objavljeno da je Kijev od februara 2022. godine, preko posrednika, dobio oružje u vrednosti od 800 miliona eura od Srbije, te se postavlja pitanje da li je to stvarni razlog Gruškovog dolaska u Beograd. 


Objavljivanje ovako  senzacionalnh podataka, prema ovim izvorima, «u velkoj mjeri objašnjava zašto Zapad, periodično izražavajući ogorčenje zbog nevoljnosti Srbije da sledi politiku EU oko Ukrajine, ne pribegava bilo kakvim kaznenim mjerama protiv Vučića i nastavlja da srpskog lidera naziva bliskim partnerom». Izvori ruskog lista Komersanta sa Balkana navode podatak da je «u posljednje dvije godine Srbija drastično  povećala prodaju vojnih proizvoda, a mnoga njena odbrambena preduzeća rade u tri smjene». I medij koji je u vlasništvu ruskog biznismena Konstantina Malofejeva, blizak Putinu, objavio je: »Moskva je veoma nezadovoljna ponašajem Beograda, koji indirektno prodaje oružje snagama Ukrajine. Politika sjedenja  na «dvije stolice» bi Srbiju mogla koštati članstva u BRIKS-u», zaključuje ovaj medij. Tako se nedavno saznalo da Srbija aktivno prodaje oružje i municiju zapadnim zemljama, navodno ne sluteći da će to oružje ići pravo u Ukrajinu i biti upotrijebljeno protiv Rusa, što je u suprotnosti sa  deklarisanom politikom neutralnosti Beograda u vezi sa ovim sukobom.

 

Vučić: «Srbija počiva na svojim  nacionalnim interesima»

 


Komentarišući ovu vijest predsjednik Vučić je istakao «da Srbija počiva na svojim nacionalim interesima i da ne odgovara za svoje oružje nakon što je prodato». Na konferenciji za štampu, održanoj o ovom pitanju  pošao je dalje izjavivši da on, ne odgovara ni Putinu, ni Bajdenu - odgovoran je srpskom narodu i Bogu». Što se naroda tiče pitanje je šta dobija, a šta gubi ovom nepoštenom, tačnije rečeno sramotnom prodajom (dobija novac, a gubi Kosmet i nezavisnost).
 Poput Bajdena i srpski predsjednik ubijeđen je u svoju moć direktne komunikacije s Bogom uvjeren da će mu blagosiljati njegovu politiku balansiranja - okretanja čas na jednu, čas na drugu stranu.

Moskva nije osudila zvanično svog saveznika prema tv Carigrad, ali je ipak donijela određene zaključke. Naime, Lavrov je iznenada najavio da će blok BRIKS-a privremeno pauzirati pitanje proširenja članstva novim zemljama.

Vučić se oglasio i povodom vijesti koje je saopštila Nova RS pod naslovom »Gruško brzo napustio Srbiju, Putin nije htio da se javi Vučiću», tvrdeći da «sve što je napisano predstavlja ordinarnu laž». Građane je obavijestio da ima veoma korektne odnose sa Rusijom, da nije zvao Putina, i da nema nikakvih prepreka za njihovu obostranu komunikaciju. Povodom vijesti u listu Nova o Gruškovoj posjeti oglasilo se saopštenjem i Ministarstvo spoljnih polova nazivajući ih lažnim, apelujući na autore natpisa i one koji stoje iza njih, da povedu računa o »složenom geopolitičkom trenutku, jer takvo pisanje «šteti državnom rukovodstvu na čelu sa Aleksandrom Vučićem i umanjuje ulogu Srbije u međunarodnoj zajednici». Čudno neko saopštenje: na teške optužbe da srpsko oružje završava u Ukrajini odgovara se uopšteno, nema osuđivanja - sročeno u pomirljivom tonu kao da ih autori napada imaju «u šaci».

Istine radi, izgleda opravdanim istaći činjenicu da se povodom vijesti u nekim medijima o Gruškovoj poseti oglasila i Ambasada Rusije u Beogradu saopštivši da odlučno odbacuje neosnovane spekulacije u listu "Nova". U saopštenju je istaknuto da saradnja Beograda i Moskve "jako iritira" određene medije.

"Visoko cenimo topli prijem koji je ukazan ruskoj delegaciji, a u skladu sa prijateljskom prirodom naših bilateralnih odnosa", navedeno je u objavi na istagram stranici ambasade Rusije.




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