Il regime siriano mette in guardia da "ripercussioni"
Damasco, 13 gen. (askanews) -
L'esercito siriano ha accusato
Israele di aver compiuto, prima dell'alba di oggi, attacchi missilistici su una
base aerea fuori Damasco causando una serie di esplosioni.
"In un disperato tentativo di sostenere le organizzazioni
terroristiche, aerei nemici israeliani hanno lanciato missili dal Nord del lago
di Tiberiade (Mare di Galilea) alle 00:25", ha detto una fonte militare ha
detto alla agenzia di stampa ufficiale SANA.
"L'esercito siriano mette in guardia il nemico israeliano
delle ripercussioni di questa aggressione palese e insiste nel continuare la
guerra al terrorismo per eliminarlo", ha aggiunto la fonte.
Nella notte, una serie di bombardamenti hanno colpito la
base militare siriana di Mezzeh, alla periferia occidentale di Damasco.
L'esercito israeliano non ha voluto confermare l'attacco all'aeroporto militare
che si trova a 8 chilometri da Damasco ed è anche la sede dei servizi segreti
dell'aviazione siriana, che dispone anche di una grande prigione. (Fonte Afp)
Il silenzio stampo sulle notizie, sopratutto se sono di pericolosa gravità di provocare una scalata di fuoco senza sapere il limite che può provocare, tutti i giornalisti del mondo lo sanno benissimo, i governanti anche, il silenzio stampa, e molto peggio delle dittature sanguinarie, in tutte le dittature, le informazioni, giravano molto di più di questi ultimi anni, ora si e costituita una mafiosa omertà di informazioni, che può a corto e medio termine, iniziare, il conflitto mondiale da tempo in preparazione, da parte del Pentagono, se la Clinto avrebbe vinto le elezioni, la ora X, sarebbe quasi imminente, se alcuni paesi Europei non prendono le distanze dalla Nato, nessuno potrà evitare la madre di tutte le guerre Americane, Colpire la Russia, Putin lo sà, i nostri governanti anche, ma anno paura di ritorsioni per ordine della C.I.A., e difficile cambiare lo scenario, una posizione saggia e possibile sarebbe che alcuni paesi e sopratutto l'Italia si avanzasse la proposta che qualsiasi intervento di uso delle basi Nato in Italia devono passare per la decisione del Parlamento a maggioranza di almeno i 2/3º.
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