Ma’an News, 17.09.2017
Betlemme
(Ma’an) – Hamas, il partito che di fatto governa la Striscia di Gaza,
si è impegnato a sciogliere il proprio comitato amministrativo, che
gestisce l’enclave costiera assediata, ed ha affermato di essere pronto a
tenere elezioni generali, come passo per la riconciliazione con
l’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) guidata da Fatah.
Una
dichiarazione del movimento Hamas ha affermato che la decisione è una
risposta ai recenti sforzi diplomatici dell’Egitto per riconciliare le
fazioni rivali, mentre il presidente dell’ANP Mahmoud Abbas ha chiesto
ad Hamas di porre fine al comitato amministrativo, di restituire il
controllo del piccolo territorio all’ANP e di tenere elezioni
presidenziali e legislative.
Hamas
e l’ANP guidata da Fatah sono stati coinvolti in un conflitto più che
decennale dal 2006, quando Hamas vinse le elezioni legislative
palestinesi e scoppiò un sanguinoso conflitto tra i due gruppi.
Nonostante
numerosi tentativi di riconciliarli, i dirigenti palestinesi hanno
ripetutamente mancato di dare seguito alle promesse di riappacificazione
e di tenere le elezioni a lungo attese, in quanto entrambi i movimenti
si sono spesso incolpati a vicenda dei numerosi errori politici.
Il
movimento Hamas domenica ha affermato di aver sciolto il comitato
amministrativo, formato all’inizio di quest’anno con grande indignazione
dell’ANP, di accettare per la prima volta dal 2006 di tenere elezioni
generali, di iniziare colloqui con Fatah e consentire al governo di
riconciliazione nazionale di gestire Gaza.
Nell’aprile
2014 Hamas ha firmato un accordo di riconciliazione con l’OLP, che
doveva preparare la strada ad elezioni generali entro la fine del 2014.
Tuttavia quell’anno un devastante attacco israeliano di 50 giorni contro
Gaza, così come una disputa sul pagamento dei salari a decine di
migliaia di [membri delle] forze di sicurezza di Hamas, hanno bloccato
subito il proseguimento dell’accordo verso la riconciliazione.
La
crisi politica palestinese da allora non ha fatto che continuare a
peggiorare, ed Hamas ha detto di aver formato il comitato dopo che il
governo di intesa non si era preso la responsabilità
dell’amministrazione di Gaza. L’ANP ha sostenuto che Hamas stava
cercando di formare un “governo ombra” per rendere Gaza indipendente
dalla Cisgiordania.
Negli
ultimi mesi l’ANP è stata anche accusata di aver fatto cadere
deliberatamente l’impoverita Striscia di Gaza ancor più in una
catastrofe umanitaria – tagliando i finanziamenti per il combustibile da
Israele, le medicine e i salari degli impiegati civili e degli
ex-prigionieri – per strappare ad Hamas il controllo sul territorio.
Lo
scorso mese Abbas ha minacciato di intraprendere ulteriori misure
repressive contro il territorio impoverito se Hamas non avesse
ottemperato senza condizioni alle richieste dell’ANP per porre fine al
comitato amministrativo, restituire il controllo dell’enclave all’ANP e
tenere elezioni presidenziali e legislative.
In
seguito all’accettazione di queste condizioni basilari da parte di
Hamas domenica, l’importante dirigente di Fatah Mahmoud Aloul ha detto
all’agenzia di stampa Reuters di accogliere favorevolmente ma con
cautela la posizione di Hamas. “Se questa è la dichiarazione di Hamas,
allora si tratta di un segnale positivo,” avrebbe detto. “Noi del
movimento Fatah siamo pronti a mettere in atto la riconciliazione.”
L’agenzia
di stampa “Wafa”, dell’ANP, ha detto che anche il membro del comitato
centrale di Fatah Azzam al-Ahmed ha plaudito alla decisione di Hamas di
sciogliere il comitato amministrativo.
Al-Ahmed,
che attualmente si trova al Cairo per i colloqui di riconciliazione con
Hamas condotti dall’Egitto, ha detto a “Wafa” che si è tenuta una lunga
riunione tra la delegazione di Fatah al Cairo e il capo dei servizi
segreti egiziani, il ministro Khaled Fawzi, in cui hanno rinnovato i
continui sforzi esercitati dall’Egitto per porre fine alla divisione
interna palestinese.
Secondo
il reportage di “Wafa” Al-Hamed ha confermato notizie secondo cui la
delegazione di Fatah si è incontrata con i dirigenti di Hamas e “ha
salutato l’appello di Hamas per un governo di unità che riprenda il suo
lavoro normale a Gaza, così come il suo accordo per tenere elezioni
presidenziali e legislative.”
“Wafa”
ha detto che il dirigente di Fatah ha anche affermato che ci saranno
incontri bilaterali tra dirigenti di Fatah e di Hamas, seguiti da una
riunione di tutte le fazioni palestinesi che hanno siglato l’accordo di
riconciliazione del maggio 2011 “al fine di iniziare passi concreti per
mettere in atto l’accordo,” ed ha espresso la speranza che nei prossimi
giorni si possa “assistere a passi concreti e tangibili.”
Anche
Nickolay Mladenov, coordinatore speciale delle Nazioni Unite per il
processo di pace in Medio Oriente, ha rilasciato una dichiarazione in
cui ha accolto positivamente l’annuncio di Hamas. “Plaudo al recente
comunicato di Hamas in cui annuncia lo scioglimento del comitato
amministrativo a Gaza e il consenso a permettere al governo di unità
nazionale di prendere il controllo a Gaza,” ha affermato.
“Mi
congratulo con le autorità egiziane per i loro incessanti sforzi per
determinare questa situazione positiva. Tutti i partiti devono cogliere
questa opportunità per ristabilire l’unità ed aprire una nuova pagina
per il popolo palestinese,” ha proseguito l’inviato dell’ONU. “Le
Nazioni Unite sono pronte ad assistere qualunque tentativo a questo
proposito. E’ fondamentale che la grave situazione umanitaria a Gaza, in
particolare la durissima crisi elettrica, sia affrontata come una
priorità.”
Questo
sviluppo è arrivato inoltre dopo che la scorsa settimana il capo del
comitato centrale del movimento Hamas Ismail Haniyeh ed altri importanti
membri di Hamas si sono incontrati con funzionari dell’intelligence
egiziana al Cairo, con colloqui centrati sulla disponibilità di lavorare
per l’unità nazionale.
La
dirigenza di Hamas ha detto agli egiziani di essere disposta a
consentire al governo di riconciliazione nazionale palestinese di farsi
carico di Gaza e di svolgere le elezioni, purché tutte le fazioni
palestinesi tengano una conferenza al Cairo dopo l’elezione di un
governo nazionale che si faccia carico della Cisgiordania, della
Striscia di Gaza e di Gerusalemme est.
Una
fonte egiziana vicina ai servizi di sicurezza ha detto al giornale
israeliano “Haaretz” che Hamas sta cercando di dimostrare all’Egitto che
non sta ostacolando la riconciliazione e sta accogliendo le richieste,
sperando di raccoglierne i frutti se e quando i colloqui dovessero
essere messi in dubbio da parte dell’ANP.
Negli
scorsi mesi Hamas ha cercato di migliorare i rapporti con il Cairo,
incrementando la sicurezza sulle frontiere, compresa la costituzione di
una zona cuscinetto militare, nella speranza che l’Egitto attenui
l’applicazione del brutale assedio decennale israeliano del territorio
ed apra il valico di Rafah.
Sabato
anche una delegazione di Fatah inviata da Abbas al Cairo ha discusso
dei tentativi egiziani per riconciliare i palestinesi.
Nel
contempo domenica Abbas è arrivato a New York per partecipare ai lavori
della settantaduesima sessione dell’Assemblea Generale delle Nazioni
Unite. Mercoledì, prima del discorso del presidente palestinese giovedì
all’ONU, incontrerà il presidente USA Donald Trump.
traduzione di Amedeo Rossi per Zeitun.info
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