sabato 24 aprile 2021

CASO NAVALNY: LA FARSA CONTINUA


di Vincenzo Brandi


Continua la grottesca vicenda del personaggio Navalny, spacciato come massimo oppositore interno della politica del Governo Russo e sostenitore della democrazia.

Ma chi è realmente Navalny e cosa conta in Russia? Navalny è in realtà un piccolo pregiudicato già condannato in passato per truffa ai danni di una società francese insieme al fratello e poi rimasto a piede libero (a differenza del fratello) in quanto condannato con la condizionale. La sua figura ricorda quella del ridicolo “autonominato presidente del Venezuela” Guaidò, che ebbe il suo momento di gloria, quando serviva, ma che adesso nessuno ricorda più.

Infatti, dopo la condanna per crimini comuni, Navalny si è riciclato come capo di una piccola formazione razzista e xenofoba di estrema destra, paragonabile alle nostre Casa Pound o Ordine Nuovo. Persino Amnesty International, organizzazione “umanitaria” ampiamente finanziata dagli USA, e che si è sempre sistematicamente schierata contro la Russia, la Cina ed i loro alleati, è stata costretta a prendere le distanze ed ha condannato Navalny per le sue idee razziste.

I mass media occidentali continuano a gonfiare la figura di Navalny, presentandolo come il leader di una vasta opposizione. Risulta invece dai dati elettorali oggettivi che in Russia il massimo partito di opposizione è il Partito Comunista, che ha un bacino elettorale di circa il 15%. Questo partito – pur difendendo la posizione internazionale della Russia – si batte all’interno per una maggiore giustizia sociale ed un rafforzamento del settore pubblico. Se invece il partitino guidato da Navalny si presentasse alle elezioni in Russia non prenderebbe – secondo i sondaggi - nemmeno l’1%.

Le ultime vicende che hanno coinvolto il personaggio Navalny somigliano più ad una farsa che ad un dramma. Il “grande oppositore”, sentitosi male durante un viaggio in aereo, fu curato in un ospedale russo, dove fu trovato in discrete condizioni, per cui fu emessa una prognosi positiva e rassicurante. Navalny, sostenuto dalla moglie, chiese di continuare ad essere curato in Germania, cosa che gli venne prontamente concessa. Qui i medici tedeschi dichiararono che era stato “avvelenato”, ma, quando il Governo russo ha richiesto copia delle analisi del sangue, queste sono state rifiutate e mai esibite. Dopo pochi giorni Navalny stava benissimo. E’ tornato in Russia dove è stato poi arrestato per aver organizzato una manifestazione non autorizzata e non essersi presentato alla polizia per il normale controllo dovuto a chi è in libertà vigilata. Se veramente i servizi segreti russi lo avessero avvelenato, bisognerebbe dire che sono dei veri incapaci ed anche degli ingenui per avergli permesso di andare subito in Germania dove il presunto “avvelenamento” sarebbe stato subito “scoperto”.

Ora è in atto l’ultimo atto della farsa con l’interessato appoggio di tutti i mass media occidentali che suonano la grancassa e soffiano sul fuoco. Navalny ha iniziato uno sciopero della fame e sarebbe in pericolo di vita. Speriamo che il nostro oppositore non esageri nelle sue sceneggiate fatte ad uso e consumo dei media occidentali e resti perfettamente vivo. Altrimenti rischia addirittura di diventare un martire, cosa che in Occidente farebbe forse molto più comodo.

Roma, 20 aprile 2021


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