domenica 11 febbraio 2024

Noi non dimentichiamo: 29 ottobre 1956:"Il massacro di Kafr Qasim".



di Aleksandra Kersevan*

Il 29 ottobre è passato ma voglio ricordare un fatto avvenuto nello stesso giorno del 1956, perché la storia non comincia il 7 ottobre 2023. È un evento tragico e non è neppure il più tragico per il popolo palestinese, ma è successo il 29 ottobre di 67 anni fa, e gli anniversari sono occasione per ricordare, dato che negli altri giorni la memoria sembra diventare sempre più evanescente.

29 ottobre 1956:"Il massacro di Kafr Qasim".

Nelle prime ore della crisi di Suez del 1956, l'esercito israeliano ordinò che in tutti i villaggi arabi vicino al confine giordano fosse istituito il coprifuoco. L’ordine dato alla polizia di frontiera era di “sparare a vista” a chi lo violava.  Ma non tutti gli abitanti poterono essere avvisati. Non per esempio coloro che si trovavano al lavoro fuori dal villaggio di Kafr Qasim. Uomini, donne e bambini che rientravano dai campi o che si trovavano per strada, furono fatti allineare dalla polizia israeliana di frontiera e fucilati. 49 morirono, altri rimasero feriti anche gravemente. Il governo israeliano, aiutato dalla stampa, cercò in tutti i modi di nascondere la verità sulla strage. Poi i colpevoli furono identificati, ma condannati a pene miti, poi ridotte di un terzo, e alla fine il diretto responsabile fu addirittura reintegrato tornando a incarichi pubblici.


L'elenco delle stragi di palestinesi da parte delle autorità israeliane è lunghissimo e in internet non è difficile trovarlo. Massacri diretti o per interposta organizzazione, come quello del campo profughi di Sabra e Shatila, uno dei più orrendi, di cui il 18 settembre ricorreva il 41° anniversario. Furono trucidati vecchi, donne bambini (non se n'è mai saputo il numero esatto, e le varie fonti oscillano tra  800 e 3000 morti, in due giorni). L'operazione, eseguita dai cristiani falangisti libanesi, fu permessa e favorita da colui che è stato uno dei più importanti uomini politici dello stato di Israele, Ariel Sharon, allora ministro della difesa.

Ricordo, qui anche troppo brevemente, tutto questo, soltanto per ribadire che nella vicenda israelo-palestinese, come in qualsiasi altra, la storia va ricordata tutta. Fino a qualche anno fa i giornalisti della Rai avevano ancora la forza e il coraggio di andare un po' a fondo nelle notizie, oggi l'unisono dei telegiornali è assordante. Ancora pochi anni fa la sorte dei profughi palestinesi di Sabra e Shatila poteva venir ricordata in un brevissimo eppur efficace documentario.


* Ricercatrice e studiosa delle foibe.


1 commento:

  1. In internet tutto quello che riguarda le porcherie degli ebrei sionisti e tutto il revisionismo è stato opportunamente cancellato da coloro che non accettano nessun confronto e nessuna discussione. Chiaramente democraticamente.

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