giovedì 4 aprile 2019

I comunisti commentano il risultato delle “libere” elezioni in Ucraina


Traduzione dal russo di Mauro Gemma

Senza alcun senso della misura (e del ridicolo) l'OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa), nota per avere cercato di far invalidare ogni elezione regolare in molti paesi che non sono graditi all'imperialismo USA e UE, dopo il primo turno delle elezioni presidenziali in Ucraina, non ha esitato a definire la consultazione “libera e competitiva”.

Occorre ricordare che l'Ucraina è un paese retto da un regime andato al potere dopo un colpo di Stato nel 2014 (con modalità simili a quelle che ora caratterizzano il tentativo golpista in corso in Venezuela), che ha riabilitato coloro che collaborarono, durante la Seconda Guerra Mondiale, con il mostro hitleriano (a cominciare dal famigerato Stepan Bandera celebrato oggi come un eroe, le cui bande di assassini si resero responsabili del massacro di decine di migliaia di ebrei, partigiani, soldati dell'Armata Rossa e inermi civili), che ha addirittura varato una legge che mette al bando l'ideologia comunista e che continua a perseguitare con ferocia gli oppositori politici, non esitando neppure ad utilizzare l'omicidio e la tortura. Un regime che in questa occasione ha impedito la partecipazione alla competizione presidenziale dei comunisti (che fino a qualche anno fa erano la seconda forza politica del paese), nella persona del loro Segretario generale Petro Simonenko, e di altre forze socialiste e progressiste come il Partito Progressista Socialista di Ucraina guidato da Natalia Vitrenko.

Di quanto siano state “libere e competitive” queste elezioni, caratterizzate esclusivamente dallo scontro tra i clan oligarchici che sostengono le diverse fazioni del regime, testimonia il comunicato diffuso dal leader del Partito Comunista di Ucraina, all'indomani della proclamazione dei risultati del primo turno delle presidenziali.
(Mauro Gemma)

La falsificazione del processo elettorale ha avuto luogo prima del voto. Lo ha affermato in un commento rilasciato a Golos.ua il leader del partito comunista ucraino Petro Simonenko.

"La campagna elettorale presidenziale si è conclusa tragicamente. Il ruolo degli elettori è stato quello del pubblico in teatro. Dato che non è stata una campagna elettorale, ma una pièce assurda, in cui dei pagliacci hanno intrattenuto gli elettori.

Nelle elezioni, c'è stata una lotta intestina tra gli oligarchi ai vertici, al potere, a sostegno delle politiche di questo regime, sotto il pieno controllo degli Stati Uniti.

Lo spazio informativo era finalizzato a liquidare la volontà dei lavoratori salariati, dei pensionati e dei giovani che pensano al loro futuro. L'intera falsificazione del processo elettorale ha avuto luogo prima del giorno del voto ", ha dichiarato Petro Simonenko.

Secondo il leader comunista, prima del giorno del voto le risorse amministrative sono state attivate a pieno regime, e abbiamo assistito a una gara per acquistare i voti usando il denaro del bilancio.

"La tragedia sta nel fatto che durante il processo elettorale i rappresentanti e il comando delle forze di sicurezza si sono trovati su lati opposti delle barricate degli oligarchi che combattevano tra loro. Ciò equivale a dire che le forze dell'ordine non si sono schierate dalla parte della protezione dei diritti e delle libertà dei cittadini, ma dalla parte degli oligarchi. E perciò, sono stati anche usati per falsificare le elezioni ", ha concluso Petro Simonenko.

Ufficio stampa del Partito Comunista di Ucraina

1 commento:

  1. Non sono state elezioni. Solo una farsa per farsi cacciare fuori dall'Europa e fingere di essere un paese tornato alla democrazia dopo un golpe.

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