di Antonio Mazzeo
14 novembre 2020
Fonte: Nuovo soldo.it
Nell’attesa di sapere se la nuova amministrazione USA confermerà la decisione di Donald Trump di trasferire in Italia i cacciabombardieri F-16 del 52nd Fighter Wing dell’US Air Force attualmente schierati in Germania a Spangdahlem, la grande base aerea di Aviano (Pordenone) di certo non se ne sta con le mani in mano. Le pesanti restrizioni alla mobilità di persone e mezzi riservate ai cittadini italiani in tempi di pandemia non sembrano assolutamente valere per i militari statunitensi presenti nello scalo aereo friulano. Così, specie nelle ultime settimane, ad Aviano si assiste a un continuo via vai di caccia, grandi aerei cargo, velivoli spia e armamenti pesanti e leggeri destinati alle forze armate Usa che operano in diversi teatri di guerra.
Il sito specializzato Aviation Report ha dato notizia che il 30 ottobre 2020 sono giunti nella base di Aviano tre aerei “Pilatus” U-28A forniti di sofisticate apparecchiature ISR (Intelligence, Sorveglianza e Riconoscimento), appartenenti al 492nd Special Operations Wing dell’U.S. Air Force Special Operations Command, il comando delle forze speciali dell’Aeronautica USA con quartier generale a Hurlbult Field, Florida.
Provenienti dalla base di Souda Bay, Creta, i velivoli sono poi ripartiti per Ramstein (Germania) e successivamente per Prestwick (Regno Unito). I tre “Pilatus” hanno poi attraversato l’oceano Atlantico per rientrare alla base di Hurlburt Field. Attivato il 10 maggio 2017, il 492nd Special Operations Wing svolge operazioni di guerra “irregolare” per conto dell’Aeronautica militare statunitense. E’ costituito da cinque gruppi di volo: il 319th, il 34th, il 318th e il 5th e il 19th Special Operations Squadron che fungono pure come unità da addestramento per le forze aeree “speciali” impiegate in ogni parte del mondo.
L’aereo impiegato dal reparto di punta dell’U.S. Air Force Special Operations Command, il “Pilatus”, è un velivolo monomotore ad ala bassa, progettato e prodotto dall’azienda aeronautica svizzera “Pilatus Aircraft”. Con una lunghezza di 14,4 metri e un’apertura alare di 16,28 m., esso ha una velocità di crociera di 519 km/h e un’autonomia di volo di 2.890 km. Normalmente viene utilizzato per compiti di trasporto leggero, pattugliamento marittimo, ricognizione e piattaforma di comando e controllo nelle missioni di guerra elettronica. La versione U-28A acquistata in 28 esemplari da U.S. Air Force è dotata di sistemi di comunicazione comprendenti data link, video e data voice, mentre alcuni aerei hanno ricevuto sensori elettro-ottici per svolgere missioni d’intelligence. Cosa ci facevano i “Pilatus” del 492nd Special Operations Wing nelle acque del Mediterraneo orientale a fine ottobre? E sono state informate le autorità italiane del transito dei tre velivoli spia dalla base aerea di Aviano o sulle segretissime operazioni militari svolte fuori dal contesto e dalle catene di comando NATO?
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